This photograph taken on March 5, 2025, shows a television screen broadcasting France's President Emmanuel Macron addressing a live interview on French TV at the Elysee Presidential Palace in Paris. Emmanuel Macron announced on March 5, 2025, that France will gather next week in Paris the chiefs of staff from countries ready to guarantee a future peace in Ukraine. (Photo by Ludovic MARIN / AFP)
Emmanuel Macron vuole “aprire la discussione strategica” sulla protezione dell’Europa con il nucleare francese, in un momento di riavvicinamento tra Mosca e Washington, specificando tuttavia che la decisione di premere il pulsante rimarrebbe “nelle mani” del presidente francese.
“Rispondendo alla storica richiesta del futuro cancelliere tedesco (Friedrich Merz), ho deciso di aprire il dibattito strategico sulla protezione dei nostri alleati del continente europeo attraverso la nostra deterrenza”, ha dichiarato il capo dello Stato francese in un discorso televisivo. Tuttavia, “qualunque cosa accada, la decisione è sempre stata e rimarrà nelle mani del presidente della Repubblica, capo delle forze armate”, ha precisato, rispondendo alle critiche di alcuni politici francesi dell’opposizione.
Macron è intervenuto mentre la nuova amministrazione Trump fa temere un disimpegno degli Stati Uniti in Ucraina e una rottura storica della loro alleanza con gli europei.
“La minaccia russa è reale e colpisce i paesi europei, colpisce noi”, ha sottolineato il capo dello Stato, ricordando che la Russia ‘ha già trasformato il conflitto ucraino in un conflitto mondiale’, ‘viola i nostri confini per assassinare gli oppositori, manipola le elezioni in Romania e in Moldavia’ e ‘tenta di manipolare le nostre opinioni con bugie diffuse sui social network’. Per Emmanuel Macron, “questa aggressività non sembra conoscere confini” e di fronte a questa situazione, “rimanere spettatori sarebbe una follia”. Secondo lui, “rimaniamo fedeli alla NATO e alla nostra partnership con gli Stati Uniti ma dobbiamo fare di più. Il futuro dell’Europa non deve essere deciso a Washington o a Mosca”.
Tutte queste questioni promettono di essere al centro di un vertice straordinario dell’Unione europea, oggi a Bruxelles, che mira, secondo la presidenza francese, a dimostrare che i Ventisette stanno “accelerando” in questo settore. Subito dopo il suo discorso, Emmanuel Macron ha ricevuto a cena il primo ministro ungherese Viktor Orban, sostenitore di Donald Trump e Vladimir Putin, e una delle voci più discordanti nell’UE.
Secondo Macron, al termine del vertice di oggi “i Paesi membri potranno aumentare le spese militari senza che questo venga considerato nel loro deficit. Verranno decise massicce sovvenzioni comuni per acquistare e produrre sul suolo europeo munizioni, carri armati, armi e attrezzature tra le più innovative”.
Lo scenario di una deterrenza europea si scontra con numerosi ostacoli, tra cui l’autonomia decisionale rivendicata da Parigi. Fin dall’inizio, la dissuasione francese si basa infatti sulla valutazione di una minaccia ai vitali interessi del paese da parte di un solo uomo, il presidente della Repubblica.
Evocando inoltre l’altro tema scottante delle relazioni tra Stati Uniti ed Europa, il presidente francese ha ritenuto necessario preparare l’Europa “a una decisione degli Stati Uniti di imporre tariffe doganali sulle merci europee”, come hanno appena confermato nei confronti di Canada e Messico. “Questa decisione, incomprensibile sia per l’economia americana che per la nostra, avrà conseguenze su alcuni dei nostri settori“, ha avvertito. “Mentre prepariamo la risposta con i nostri colleghi europei, continueremo a fare tutto il possibile per convincere che questa decisione sarebbe dannosa per tutti noi”.
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