Oggi è l’Overshoot Day: il Pianeta ha finito le sue risorse annuali

Cade oggi, mercoledì 2 agosto, il giorno del 2023 in cui l’umanità ha consumato tutte le risorse generate dal pianeta per l’intero anno. Nei giorni che mancano da domani a fine anno il consumo di risorse rinnovabili rosicchierà quindi il capitale naturale, senza consentirgli di rigenerarsi. L’Overshoot Day, questo il suo nome, quest’anno si verifica il 2 agosto, leggermente in ritardo rispetto al 2022 quando cadde il 28 luglio. Per l’Italia, invece, l’Overshoot Day nazionale si è verificato già il 15 maggio.

L’overshoot si verifica quando la domanda di risorse biologiche da parte dell’umanità supera la capacità della Terra di rigenerarle entro lo stesso anno. Secondo Global Footprint Network, che monitora questa misura, la data è anticipata anno dopo anno: 29 dicembre nel 1970, 4 novembre nel 1980, 11 ottobre nel 1990, 23 settembre nel 2000 e 7 agosto nel 2010. Nel 2020, l’Overshoot Day è stato posticipato di tre settimane a causa della pandemia di Covid-19, prima di tornare ai livelli precedenti. Questa impronta ecologica è calcolata in base a sei diverse categorie, “coltivazioni, pascoli, aree necessarie per i prodotti forestali, aree di pesca, aree edificate e aree forestali necessarie per assorbire il carbonio emesso dai combustibili fossili“, ed è intimamente legata ai modelli di consumo, in particolare nei Paesi ricchi.

Per mettere in luce questo problema, il ministero dell’Ambiente, del Clima e dell’Energia sloveno e il Global Footprint Network hanno organizzando un evento di alto livello il 1 ° agosto, a Lubiana e online, per discutere le implicazioni dell’overshoot. La Slovenia è il primo Paese dell’Ue a includere l’impronta ecologica nella sua strategia di sviluppo nazionale.  “Il rischio maggiore, a parte lo stesso superamento ecologico, risiede nella compiacenza nei confronti di questa crisi. Le entità che agiscono ora non si limitano a salvaguardare l’ambiente, ma sono anche a prova di futuro per la loro economia e il benessere dei loro residenti“, sottolinea Steven Tebbe, CEO di Global Footprint Network.

Chiara Troiano

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