Caricatore universale, “finalmente ci siamo“. Margrethe Vestager esulta per il voto finale dell’Aula del Parlamento europeo. Un via libera arrivato con 602 sì, 13 no e 8 astenuti. Dall’autunno 2024, “il tempo in cui tutti noi dovevamo combattere con tanti caricatori differenti, diventerà ricordo di tempi strani e costi non necessari, rifiuti e inconvenienti”, sottolinea, e non a caso, la vicepresidente esecutiva della Commissione responsabile per il mercato digitale. Perché quella che è una vittoria per i consumatori è una conquista anche per l’ambiente. Si calcola che oggi l’impossibilità di usare il caricatore vecchio per il prodotto nuovo generi tra le 11mila e le 13 mila tonnellate di rifiuti elettronici. Una cosa che finirà.
Indipendentemente dal produttore, tutti i nuovi telefoni cellulari, tablet, fotocamere digitali, auricolari e cuffie, console per videogiochi portatili e altoparlanti portatili, e-reader, tastiere, mouse, sistemi di navigazione portatili, cuffiette e laptop ricaricabili via cavo, che operano con una potenza fino a 100 Watt, dovranno essere dotati di una porta USB-C. Per tutte queste categorie di prodotti, produttori e legislatori nazionali avranno tempo 24 mesi per mettersi in regola. Per i computer portatili si concede invece più tempo, 40 mesi. Dal 2024 si entrerà nel nuovo regime, dal 2026 lo si completerà con i pc.
Nel frattempo i rivenditori dovranno apporre speciali etichette sui prodotti elettronici per informare cliente e consumatore sulle caratteristiche di ricarica dei nuovi dispositivi, così da permettere di capire fin da subito se i loro caricabatterie siano compatibili o meno, e decidere così se acquistare oppure no anche il caricatore assieme al prodotto principale. Anche questa è un’altra novità a dodici stelle: la fine dell’obbligo di acquistare il caricatore insieme al nuovo apparecchio.
Soddisfatto Alex Agius Saliba, vicepresidente del gruppo dei socialisti (S&D) e negoziatore del Parlamento in sede inter-istituzionale con il Consiglio. “Un unico caricatore per più dispositivi elettronici fa bene sia alle nostre tasche che al pianeta”, dice. Con il voto di oggi “si conclude una battaglia che il nostro gruppo combatte da oltre 10 anni nell’interesse dei cittadini e dell’ambiente”. Esulta Sandro Gozi, europarlamentare dei liberali (Re). “Coerente con la nostra strategia di economia circolare – commenta – stiamo rendendo i nostri prodotti più sostenibili, incoraggiando il riutilizzo, risparmiando risorse e CO2 e consentendo l’innovazione tecnologica”.
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