Si è aperta a Dubai la Cop28. Il presidente Al Jaber: “Combustibili fossili siano nella dichiarazione finale”

Centottanta tra primi ministri e capi di Stato, oltre 97mila visitatori accreditati e 12 giorni di incontri, negoziati, bilateriali e trattative, con un obiettivo ambizioso: limitare il riscaldamento globale sotto i 2°C rispetto ai livelli preindustriali. Si è aperta oggi a Dubai, negli Emirati Arabi Uniti, la COP28, la Conferenza delle Nazioni Unite sul clima. All’Expo City della città il mondo cercherà di trovare soluzioni concrete per affrontare la sfida del cambiamento climatico in tutti gli scenari internazionali, valorizzando le esperienze e le buone pratiche di ciascun Paese. Sullo sfondo, la guerra in Ucraina, quella in Medioriente e tutti i temi legati al surriscaldamento globale, dai fenomeni meteo estremi all’acuirsi della fame nel mondo, dai migranti a causa del clima ai rischi per la salute. A guidare la Conferenza c’è l’emiratino Sultan Al Jaber, che guida l’Adnoc, la più grande compagnia petrolifera del Paese e finito in questi giorni al centro di accese polemiche a causa di alcuni documenti trovati e resi pubblici dal Centre for Climate Reporting e dalla BBC, che lo accusano di usato la sua posizione di presidente della COP28 per promuovere i progetti petroliferi ed energetici degli Emirati in diversi Paesi.

Non omettere “alcun argomento” dai testi che saranno negoziati nell’arco di due settimane dai delegati di quasi 200 Paesi, quindi nemmeno i combustibili fossili. Lo ha chiesto proprio Al Jaber, in apertura della Conferenza sul clima. “Dobbiamo assicurarci di includere il ruolo dei combustibili fossili. So che ci sono forti opinioni sull’idea di includere formule sui combustibili fossili e sulle energie rinnovabili nel testo negoziato”, ha dichiarato. E di combustibili fossili ha parlato anche Simon Stiell, segretario esecutivo della Convenzione quadro delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici: “Se non segnaliamo la fine dell’era dei combustibili fossili così come la conosciamo – ha detto –  ci prepariamo al nostro declino terminale. E il prezzo da pagare sarà quello delle vite umane”. Stiell ha chiesto l’eliminazione graduale dei combustibili fossili, seguendo le raccomandazioni di numerosi rapporti delle Nazioni Unite.

Assenti alla conferenza il presidente degli Stati Uniti, Joe Biden e quello cinese Xi Jinping. I due leader sono alla guida dei Paesi che più di tutti inquinano. La Cina è in cima alla classifica per le emissioni di gas serra: nel 2021 sono state 14,3 miliardi di tonnellate di CO2 equivalente. Gli Usa, invece, si piazzano al secondo posto, anche se si sono impegnati a dimezzare le proprie emissioni entro il 2030 rispetto al 2005 (nel 2021 sono state 6,28 miliardi di tonnellate).

E a Dubai non ci sarà nemmeno Papa Francesco che avrebbe dovuto portare per la prima volta nella storia la Santa Sede al tavolo dei negoziati. La sua presenza era prevista dall’1 al 3 dicembre. Anche se le sue condizioni di salute sono migliorate, i medici hanno sconsigliato il viaggio. In programma, il Pontefice aveva due discorsi pronunciati in spagnolo, nella sua lingua madre, e trenta bilaterali. Non avrebbe voluto rinunciare a Dubai, Jorge Mario Bergoglio, una occasione troppo importante per una delle battaglie simbolo del suo Pontificato, la cura del Creato. Dei trenta incontri a porte chiuse, venti sarebbero dovuti essere con capi di Stato e di governo, dieci con realtà impegnate nella lotta al cambiamento climatico. E’ possibile, non certo, che il Papa possa essere comunque presente in videocollegamento.

Ci sarà, invece, la premier Giorgia Meloni, che sarà negli Emirati Arabi Uniti dall’1 al 3 dicembre. La prima parte della COP28 si svolgerà da venerdì 1 a sabato 2 dicembre in occasione del World Climate Action Summit, il cosiddetto segmento di alto livello a cui prenderanno parte i capi di Stato e di Governo, compresa la presidente del Consiglio, che interverrà per esporre i piani e gli obiettivi del nostro Paese. E a Dubai voleranno anche il ministro dell’Ambiente e della Sicurezza energetica, Gilberto Pichetto Fratin e la viceministra Vannia Gava.

Elena Fois

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