Sono in tutto 40 i comuni italiani che si possono definire rinnovabili al 100%, secondo la fotografia scattata da Legambiente nel suo ultimo dossier ‘Comunità Rinnovabili’. Nell’elenco, stilato in base ai dati forniti da Comuni, Gse, Terna e Airu (Associazione Italiana Riscaldamento Urbano), rientrano quei territori che sono in grado di produrre più energia elettrica e termica di quella consumata dalle famiglie residenti, utilizzando un buon mix di fonti rinnovabili: fotovoltaico, eolico, mini idroelettrico, geotermia, biogas, biomassa e reti di teleriscaldamento. Nel computo rientrano solo i comuni dotati di almeno tre di queste tecnologie, mentre eliminando questo “paletto” si arriva a 3.493 enti (definiti da Legambiente 100% elettrici) autosufficienti in termini di energia.
Analizzando l’elenco dei comuni 100% rinnovabili, si nota subito la forte disparità a livello territoriale tra Nord e Sud. Nessun comune è situato nelle regioni meridionali, appena sei rientrano nel Centro Italia e sono tutti in Toscana, grazie soprattutto al ruolo ricoperto dalla geotermia ad alta entalpia. Per il resto, a dominare sono soprattutto località montane situate sull’arco alpino, con poche eccezioni come Limena, grosso centro alle porte di Padova. Quasi metà del totale (17) appartiene alla provincia di Bolzano, altre quattro a quella di Trento, tre a testa per Aosta e Brescia.
L’altra caratteristica che balza all’occhio è la predominanza dei comuni di piccole dimensioni. Sono infatti 38 i piccoli comuni (sotto i 5.000 abitanti) 100% rinnovabili, 2.271 i piccoli comuni 100% elettrici e 772 i piccoli comuni la cui produzione di energia da fonti rinnovabili varia tra il 50 e il 99% del fabbisogno. I piccoli borghi, che tra l’altro sono al centro di molti degli investimenti previsti dal Pnrr in termini di efficienza energetica, sono dunque capofila della svolta green, un modello da studiare e quindi replicare su scala maggiore seguendo la strada indicata dall’Europa attraverso il RepowerEU: più energia da fonti rinnovabili. Una svolta necessaria, visto che il contributo complessivo portato dalle fonti pulite al sistema elettrico italiano è arrivato nel 2021 a 115,7 TWh, che rappresentano però solo il 36,8% dei consumi complessivi.
Il dossier ‘Comunità Rinnovabili’ si focalizza anche su quanto sia capillare la presenza delle varie tecnologie sul territorio: almeno un impianto (pubblico o privato) è presente in 7.914 comuni italiani, in pratica la totalità. Risultato questo già sostanzialmente raggiunto nel 2011, dopo il boom del primo decennio di questo secolo. Gran parte dei comuni oggi è dotato di impianti per il solare fotovoltaico (7.855) e termico (7.127), mentre l’incidenza scende per altre forme di energia rinnovabile: bioenergie (4.101), mini idroelettrico (1.523), eolico (1.054) e geotermia (942).
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