Fs, numeri da record: 13,7 miliardi di ricavi, 202 milioni di utile (+5%)

Numeri da record per il Gruppo Fs Italiane. Il Consiglio di amministrazione, infatti, approvato il progetto di Relazione finanziaria annuale, che include anche il bilancio consolidato di Gruppo, al 31 dicembre scorso. La società chiude il 2022 con un Risultato Netto di esercizio positivo, pari a 202 milioni di euro (+5% sull’anno precedente), in netta ripresa rispetto agli impatti economico-finanziari dell’emergenza sanitaria generati nei due esercizi precedenti e nonostante la pesante e negativa evoluzione del conflitto in Ucraina, che continua a rappresentare un fattore di forte instabilità socio-politica ed economico-finanziaria a livello non solo europeo, con le conseguenti significative criticità sul fronte dei costi dei materiali e delle commodities.

I Ricavi operativi salgono a 13,7 miliardi di euro, con un incremento complessivo di 1,4 miliardi di euro (+12%), rispetto all’esercizio 2021, dovuto essenzialmente al significativo recupero dei volumi di domanda di servizi di trasporto ferroviari e stradali. All’incremento dei Ricavi si accompagna la crescita del Margine Operativo Lordo di 324 milioni di euro, che arriva a 2,2 miliardi di euro verso gli 1,9 miliardi di euro dell’anno precedente (+17%). Il Gruppo ha dato, infatti, prova di una grande capacità di reazione sul fronte della ripresa della performance operativa nei diversi business, anche considerando che la contribuzione dei ristori Covid-19 sull’Ebitda è stata nel 2022 di soli 172 milioni di euro rispetto ai 958 milioni di euro nel 2021. L’Ebit si attesta a un valore positivo pari a 262 milioni di euro (con l’Ebit Margin che passa da 1,6% a 1,9%), in crescita del +36% (pari a +69 milioni di euro) rispetto 2021, ovvero del +112% vs 2021 (pari a +855 milioni di euro) al netto dei ristori Covid.

Lo scorso anno, poi, è stato gestito un livello complessivo di spesa per investimenti tecnici pari a 11,3 miliardi di euro, con particolare riferimento allo sviluppo e al rinnovo dei settori infrastruttura, trasporto e logistica. La crescita rispetto al 2021, escludendo dal confronto la componente delle anticipazioni finanziarie, è pari a oltre il 9%, contribuendo così al rafforzamento del Paese (il 98% investimenti è sul territorio nazionale e oltre 9 miliardi di euro in infrastrutture ferroviarie e stradali, tra le quali si segnalano, in particolare, le opere sulla rete ferroviaria del Terzo Valico dei Giovi e Nuovo Valico del Brennero e delle Linee Brescia-Verona-Vicenza, Napoli-Bari e Torino-Lione).

E anche in ambito Pnrr sono state raggiunte, in piena coerenza con il programma tutte le scadenze previste tra le quali si evidenziano l’affidamento lavori sull’infrastruttura ferroviaria Napoli-Bari per un valore di 370 milioni di euro, l’affidamento lavori Ertms per un valore di 3,27 miliardi di euro e l’affidamento lavori Palermo-Catania per un valore di 1,21 miliardi di euro. “I positivi risultati conseguiti nel 2022 confermano il ruolo chiave del Gruppo nel dotare il Paese di un sistema infrastrutturale, di mobilità e di logistica merci efficiente e integrato, nonché nel contribuire a rendere le nostre città più sostenibili“, dichiara l’amministratore delegato, Luigi Ferraris. “I risultati conseguiti e le attività avviate costituiscono una base solida per portare a completamento gli ulteriori obiettivi legati al Pnrr, le altre opere strategiche per il Paese e favorire lo sviluppo di una nuova mobilità integrata“.

Fs, inoltre, conferma il miglioramento del trend delle emissioni climalteranti, anche a fronte di un generalizzato aumento dei consumi energetici (2,01 mln di tonnellate di Co2 equivalente contro i 2,09 mln di tonnellate del 2021). Lo scostamento positivo è riconducibile prevalentemente al rinnovo della flotta ferroviaria con mezzi a più alta efficienza energetica, al miglioramento del mix di generazione elettrico e al decremento dell’uso di combustibili provenienti da fonti fossili. Ed è significativo anche il dato del recupero dei rifiuti speciali: oltre il 95% a fronte di una produzione relativa al 2022 diminuita rispetto agli anni precedenti. Infine, dall’analisi ‘Do No Significant Harm‘ risulta che l’84,2% delle spese in conto capitale, il 60,6% dei ricavi e il 44,5% dei costi operativi sono riferibili ad attività allineate alla Tassonomia europea.

dario.borriello

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