Ucraina, 350 mld di risorse critiche nei territori occupati dai russi

L’Ucraina ritiene che risorse naturali “critiche” per un valore di 350 miliardi di dollari, in particolare titanio e litio, si trovino nei territori occupati dalla Russia. Lo ha dichiarato domenica la vice primo ministro ucraina Yulia Svyrydenko. Questa valutazione arriva in un momento in cui gli Stati Uniti di Donald Trump chiedono l’accesso alle risorse minerarie più preziose dell’Ucraina come compensazione per gli aiuti finora erogati, un argomento di crescente tensione tra Kiev e Washington. “Abbiamo informazioni secondo le quali, purtroppo, materiali critici per un valore di circa 350 miliardi di dollari si trovano in territorio temporaneamente occupato”, ha detto durante una conferenza stampa nella capitale ucraina, pur ammettendo che questa cifra potrebbe essere in parte ‘obsoleta’.

Donald Trump chiede un accesso privilegiato ai minerali strategici ucraini, come rimborso dell’aiuto versato per tre anni, in un progetto di accordo ritenuto inaccettabile da Kiev perché non include né garanzie di sicurezza futura, né promesse di proseguimento dell’assistenza militare. I negoziati su queste questioni continuano. Il capo di gabinetto della presidenza ucraina, Andriy Yermak, ha sottolineato domenica che il suo paese sta ancora considerando “investimenti, principalmente americani, nel quadro di garanzie di sicurezza”.

“Stiamo continuando il dialogo con i nostri partner. Nessuno si è rifiutato di fare nulla, stiamo seguendo un normale processo di lavoro”, ha spiegato alla stampa a Kiev. Gran parte delle risorse dell’Ucraina si trova tuttavia nella sua regione mineraria e industriale del Donbass, nell’est, di cui la Russia occupa gran parte.

(AFP)