Difesa, presidenza Ue: Possibile creare organismo intergovernativo per spesa

La presidenza polacca del Consiglio dell’Unione europea ha chiesto al think tank Bruegel di proporre soluzioni alla sfida Ue “dell’insufficiente finanziamento della difesa” e il think tank ha proposto la creazione di una nuova istituzione intergovernativa dell’Unione europea per la spesa in difesa. E’ quanto si legge nella lettera che il ministro delle Finanze polacco, Andrzej Domanski, ha inviato ai suoi colleghi dell’Unione europea in vista dell’Eurogruppo ed Ecofin informale di venerdì e sabato a Varsavia. “Non dobbiamo permettere che le tensioni commerciali mettano in ombra il fatto che sul suolo europeo è in corso una vera e propria guerra. Il finanziamento della difesa è diventato un problema importante, con i governi che pianificano di spendere centinaia di miliardi di euro per il riarmo. Questo denaro deve essere speso saggiamente. Senza un approccio coordinato, i mercati della difesa frammentati ci impediranno di raggiungere questo obiettivo”, scrive il ministro. “Data la necessità di mantenere posizioni fiscali prudenti, gli investimenti nella difesa non possono procedere senza un adeguato coordinamento. Per supportare il nostro lavoro in quest’area, abbiamo incaricato il think tank Bruegel di preparare un’analisi che valuti l’adeguatezza dei recenti sforzi dell’Ue e di proporre soluzioni aggiuntive alla sfida persistente dell’insufficiente finanziamento della difesa. Il documento risultante presenta due possibili opzioni per affrontare le attuali carenze nella politica di difesa europea. Il primo è un approccio a livello di Ue, che garantisce un’ampia partecipazione ma non riesce a soddisfare efficacemente esigenze specifiche e quindi è privo di impatto. Il secondo propone la creazione di una nuova istituzione intergovernativa”, precisa nella lettera. “Poiché la spesa per la difesa rimane una prerogativa nazionale, questo modello intergovernativo potrebbe offrire una risposta più efficace. Tuttavia, dobbiamo garantire un approccio coerente, che coinvolga la Commissione e le altre istituzioni dell’Ue, soprattutto mentre i nostri paesi rispettano i loro impegni Nato”, evidenzia.