Inflazione, Lagarde: Prospettive più incerte del solito, con dazi maggiore volatilità

“Le prospettive per l’inflazione nell’area dell’euro sono più incerte del solito, a causa della volatilità delle politiche commerciali mondiali”. Così la presidente della Bce, Christine Lagarde, dopo il vertice del Consiglio direttivo a Francoforte. “Il calo dei prezzi dell’energia e il rafforzamento dell’euro – aggiunge – potrebbero esercitare ulteriori pressioni al ribasso sull’inflazione. Ciò potrebbe essere rafforzato se l’aumento delle tariffe doganali portasse a una minore domanda di esportazioni dell’area dell’euro e se i paesi con sovraccapacità produttiva riorientassero le loro esportazioni verso l’area dell’euro. Le tensioni commerciali potrebbero portare a una maggiore volatilità e avversione al rischio nei mercati finanziari, che peserebbe sulla domanda interna e quindi anche sull’inflazione. Al contrario, una frammentazione delle catene di approvvigionamento globali potrebbe far aumentare l’inflazione facendo salire i prezzi delle importazioni e aumentando i vincoli di capacità nei paesi in via di sviluppo”.



Inflazione, Lagarde: Prospettive più incerte del solito, con dazi maggiore volatilità

“Le prospettive per l’inflazione nell’area dell’euro sono più incerte del solito, a causa della volatilità delle politiche commerciali mondiali”. Così la presidente della Bce, Christine Lagarde, dopo il vertice del Consiglio direttivo a Francoforte. “Il calo dei prezzi dell’energia e il rafforzamento dell’euro – aggiunge – potrebbero esercitare ulteriori pressioni al ribasso sull’inflazione. Ciò potrebbe essere rafforzato se l’aumento delle tariffe doganali portasse a una minore domanda di esportazioni dell’area dell’euro e se i paesi con sovraccapacità produttiva riorientassero le loro esportazioni verso l’area dell’euro. Le tensioni commerciali potrebbero portare a una maggiore volatilità e avversione al rischio nei mercati finanziari, che peserebbe sulla domanda interna e quindi anche sull’inflazione. Al contrario, una frammentazione delle catene di approvvigionamento globali potrebbe far aumentare l’inflazione facendo salire i prezzi delle importazioni e aumentando i vincoli di capacità nei paesi in via di sviluppo”.