Turismo, Chesky (Airbnb): Overtourism? Non è solo colpa nostra

Brian Chesky, 43ennenewyorkese, ceo e fondatore di Airbnb, piattaforma che ha trasformato il settore dell’ospitalità in tutto il mondo, parla di secondo ciclo di Airbnb, in cui il fatturato globale cresce del 12%, così come aumentano offerta di alloggi e utenti. “La prima versione di Airbnb — racconta ad Affari&Finanza — era sì un marketplace di alloggi, ma metteva al centro l’esperienza di viaggio autentica, il contatto con gli host. Negli anni questa caratteristica si è un po’ persa e sono entrati molti operatori professionali. Ora vogliamo tornare alle origini: Airbnb non è solo una piattaforma digitale, ma una comunità di viaggiatori. Con il lancio delle Esperienze, Airbnb sta tornando alle sue radici. In passato, le persone sceglievano un hotel per i servizi offerti e Airbnb per lo spazio e gli ambienti. Ora, offriamo il meglio di entrambi: alloggi straordinari con servizi che li rendono ancora più speciali”. Chesky spiega: “Credo che gli hotel contribuiscano molto di più all’overtourism rispetto alle case. Per ogni persona che soggiorna in una casa, nove o dieci sono in hotel. Il settore alberghiero è circa dieci volte più grande di noi. A Barcellona, per esempio, non credo ci siano più Airbnb di dieci anni fa, eppure le lamentele sull’overtourism e sul’aumento dei prezzi delle case crescono. In Italia, ci sono dieci volte più case vuote rispetto agli Airbnb.

Credo che il modo migliore per una città di risolvere il problema abitativo sia costruire più alloggi. L’obiettivo non dovrebbe essere attaccare Airbnb, ma le case vuote. Airbnb può essere un ottimo modo per aumentare l’utilizzo della capacità esistente. Inoltre, la gran parte degli utenti in Italia usa Airbnb per pagare l’affitto o il mutuo”.