Energia, Aie: -6% investimenti petroliferi a circa 420 mld dollari nel 2025

“Il crollo repentino dei prezzi del petrolio nei primi mesi del 2025 e un clima di investimenti incerto hanno spinto i dirigenti del settore petrolifero di tutto il mondo a rivalutare le proprie priorità upstream. Inoltre, dopo quasi cinque anni di contenimento della produzione, l’alleanza Opec+ ha iniziato ad allentare i tagli volontari alla produzione di oltre 2 milioni di barili al giorno, in vigore dal 2023. Ciò ha esercitato ulteriore pressione sui produttori esterni al blocco affinché riequilibrassero il mercato”. E’ quanto emerge dall’ultima edizione delle prospettive a medio termine sul petrolio dell’Aie, Agenzia internazionale per l’Energia.

“Gli investimenti petroliferi upstream sono destinati a diminuire del 6%, attestandosi a circa 420 miliardi di dollari nel 2025, con alcuni dei maggiori cali nel settore del tight oil leggero negli Stati Uniti. Si prevede che gli investimenti in progetti convenzionali, sia esistenti che nuovi, dimostreranno una maggiore resilienza nel 2025. Tuttavia, il calo dei prezzi del petrolio e l’aumento dei costi di produzione, dovuti ai dazi e ai prezzi gonfiati delle materie prime essenziali, potrebbero comportare ulteriori tagli agli investimenti, mentre un ritorno a prezzi stabilmente più elevati potrebbe incrementare la spesa”, evidenzia l’Aie.

“Si prevede che la capacità produttiva mondiale di petrolio aumenterà di 5,1 mb/g, raggiungendo i 114,7 mb/g entro il 2030, trainata da Arabia Saudita e Stati Uniti, superando significativamente l’aumento previsto di 2,5 mb/g della domanda globale di petrolio. In linea con l’andamento della domanda, la crescita della capacità produttiva è fortemente anticipata, passando da 1,8 mb/g nel 2025 a una contrazione dopo il 2029, con il progressivo esaurimento della pipeline di progetti non-Opec+”, fa sapere ancora l’Aie.