La Commissione europea propone misure per accelerare gli investimenti e la produzione nel settore della difesa. Definite in un documento denominato ‘Omnibus sulla prontezza alla difesa’, per Bruxelles le azioni, riducendo la burocrazia e semplificando l’accesso ai finanziamenti, devono mirare ad aiutare gli Stati membri e l’industria a potenziare le capacità e le infrastrutture di difesa per raggiungere i livelli di prontezza necessari per prepararsi e scoraggiare un conflitto ad alta intensità. Nel dettaglio, l’Omnibus “introdurrà un regime di autorizzazione accelerato per i progetti di difesa”. Se attualmente nell’Ue la procedura di autorizzazione “può richiedere diversi anni”, la proposta della Commissione “riduce questo lasso di tempo a 60 giorni”. In più, propone di istituire sportelli unici negli Stati membri per l’industria della difesa. Come secondo elemento, la proposta “ridurrà gli oneri amministrativi del Fondo europeo per la difesa (Fes) per richiedenti e partecipanti” e “faciliterà inoltre una maggiore partecipazione delle entità ucraine” al Fondo europeo per la difesa. Terzo, l’Omnibus propone di “facilitare gli appalti incoraggiando gli acquisti congiunti e aumentare le soglie contrattuali, accelerando così i trasferimenti transfrontalieri di prodotti per la difesa” e, quarto, di “chiarire l’applicazione delle norme Ue vigenti, come la legislazione sulla concorrenza o quella ambientale”. Gli ultimi due elementi sono “garantire che la normativa sulle sostanze chimiche tenga conto delle esigenze della difesa” e “migliorare l’accesso ai finanziamenti semplificando i criteri di ammissibilità di InvestEU, fornendo orientamenti sugli investimenti sostenibili nella difesa e chiarendo la nozione di armi proibite nell’ambito del Quadro finanziario sostenibile”. Ora le proposte legislative sono soggette a negoziati in sede di Parlamento europeo e di Consiglio, secondo la procedura legislativa ordinaria.