“I prezzi dell’energia erano già aumentati nel secondo semestre del 2021 per via della ripartenza dell’economia dovuta all’arrivo dei vaccini. L’invasione russa dell’Ucraina ha aggravato drasticamente il trend ma, paradossalmente, la situazione si è fatta più difficile a partire dallo scorso anno quando, in concomitanza con il rientrare dell’emergenza energetica internazionale, il governo ha ripristinato alcune componenti fiscali della bolletta: il risultato, quindi, è che oggi i costi medi finali sono più alti che durante il periodo di crisi”. Lo dice Paola Valbonesi, presidente dell’Osservatorio italiano sulla povertà energetica. In un colloquio con il Corriere della Sera aggiunge sul fatto che molti italiani abbiano risparmiato sul riscaldamento questo inverno: “Un fenomeno preoccupante perché segnala un inasprimento delle condizioni di disagio delle famiglie più povere, costrette a spegnere i sistemi di riscaldamento per risparmiare. Fino a oggi — prosegue Valbonesi — non è stata data sufficiente attenzione a quelli che sono i contesti dove la povertà energetica è endemica. Si pensi, ad esempio, all’edilizia pubblica residenziale, alle periferie delle città, ai contesti abitativi degradati dove risiedono famiglie con bambini e, in particolare, molta parte della popolazione immigrata. Servirebbe, anzitutto, maggior capacità di coordinamento tra le varie realtà responsabili e le istituzioni dotate di competenze tecniche per la riqualificazione abitativa dell’edilizia residenziale pubblica”.