L’amministratore delegato di Ryanair, Eddie Wilson, riconosce nel mercato italiano uno dei maggiori potenziali di sviluppo, pur evidenziando la sfida rappresentata dall’addizionale municipale. “In Italia nessun’altra compagnia ha la nostra capacità di crescita”, dice in un’intervista a La Stampa. “Abbiamo appena investito 100 milioni di dollari per portare a tre gli aeromobili basati a Torino e vogliamo espanderci ulteriormente su tutto il territorio nazionale. Tuttavia, il governo italiano dovrebbe intervenire in modo più incisivo”. Ma l’addizionale municipale è un freno all’espansione: “Ovunque questa tassa è stata abolita, abbiamo registrato un aumento significativo della nostra presenza, con più aerei e più passeggeri. Un esempio emblematico è Trieste: dopo anni di stagnazione, la rimozione della tassa ha finalmente sbloccato la crescita. Considerando che la nostra tariffa media si aggira intorno ai 50 euro, una tassa di 6,5 euro incide per oltre il 10%. È un peso significativo, che compromette la competitività”. Wilson svela di aver incontrato “più volte” il ministro Matteo Salvini “anche in occasione dell’inaugurazione del nostro hangar a Milano. C’è consapevolezza a livello centrale sull’importanza della competitività, ma sono spesso le amministrazioni regionali a muoversi con maggiore concretezza”. E ancora: “Abbiamo presentato un piano chiaro al governo: eliminando l’addizionale municipale, una tassa stupida, potremmo crescere significativamente, con ulteriori 4 miliardi di investimenti, 20 milioni di passeggeri in più all’anno, 250 nuove rotte e la creazione di 15 mila nuovi posti di lavoro”. E infine: “Con la vendita di Ita a Lufthansa, il vettore nazionale è diventato più piccolo e, prevedibilmente, sarà ulteriormente ridimensionato in caso di crisi. Il rischio è quello di una rete di collegamenti limitata a pochi voli verso hub come Francoforte e Monaco. Tuttavia, i passeggeri italiani desiderano altro: collegamenti diretti, frequenti e convenienti. Ryanair è in grado di rispondere a queste esigenze e portare reali benefici al Paese. Il nostro messaggio al governo è chiaro: cercate altrove le risorse fiscali, non penalizzate l’unica compagnia efficiente che sta davvero contribuendo alla crescita”.