Dazi, Bankitalia: Aumento import eurozona da Cina farà calare prezzi tra 0,1-0,2%

“I dazi influenzano i prezzi al consumo in modo eterogeneo. Nei paesi che li impongono i prezzi sono spinti al rialzo, poiché i produttori esteri tendono a trasferire sui consumatori – in misura completa o parziale – l’onere dell’imposta e i produttori nazionali possono dover sostenere costi superiori per i beni intermedi importati. Nei paesi che li subiscono le esportazioni si riducono e l’attività economica si indebolisce, generando spinte disinflazionistiche. Pressioni al ribasso sui prezzi al consumo potrebbero derivare anche da un minore costo delle materie prime – per il rallentamento del commercio globale – e dal freno agli investimenti indotto dall’aumento dell’incertezza”. E’ quanto si legge in un focus contenuto nel bollettino di Bankitalia numero 3 del 2025.

“Ulteriori conseguenze possono scaturire dal reindirizzamento dei flussi del commercio globale. In particolare, a fronte del rialzo dei dazi imposto dagli Stati Uniti dallo scorso aprile, la Cina potrebbe riorientare le proprie esportazioni verso i mercati europei, adottando politiche di prezzo più aggressive. Già dal 2022 i prezzi dei beni provenienti dalla Cina sono scesi sensibilmente, anche a causa del deprezzamento del renminbi. Se questo andamento si dovesse accentuare, gli effetti sull’area dell’euro potrebbero non essere trascurabili, tenuto conto che i beni cinesi rappresentano circa un quinto del totale delle importazioni dai paesi fuori dall’area (400 miliardi di euro)”, aggiunge Bankitalia.



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