Olimpiadi 2030, per Piemonte ‘opportunità da cogliere’. Porchietto: “Obiettivo unico comprensorio”

L'attenzione è portare a Torino le gare pattinaggio di velocità all'Oval del Lingotto. La sottosegretaria alla presidenza della Regione: "Con governo e Comune ci stiamo lavorando"

Porchietto (Fi)

Un lavoro congiunto, che dura da mesi, tra Comune di Torino e Regione Piemonte per portare a Torino le gare di pattinaggio di velocità delle Olimpiadi 2030 che si terranno sulle Alpi francesi. Una possibilità che già l’anno scorso Palazzo Civico aveva paventato, annunciando una gara dentro l’Oval di Lingotto. Ma il passo indietro del ministro dello Sporto Andrea Abodi aveva rimesso le carte in tavola con l’entrata in gioco del dossier olandese. In questi mesi non sono mancate le attenzioni rivolte al capoluogo piemontese fino all’endorsement di ieri del ministro dei Trasporti francese Philippe Tabarot. Manca l’ufficialità, che probabilmente arriverà a dicembre con la decisione del Comitato organizzatore. Nel frattempo, “Regione e Comune stanno lavorando perché tutto sia pronto” perché più di Milano-Cortina 2026 “i Giochi del 2030 sono un’opportunità che non possiamo davvero perdere. Bene ha fatto Torino a proporre le sue strutture in modo veloce. Ora dobbiamo continuare a lavorare insieme per portare a casa il risultato”, ha spiegato a GEA Claudia Porchietto, sottosegretaria alla presidenza delle Regione Piemonte.

L’obiettivo è “generare un grande comprensorio internazionale alpino” tra Italia e Francia, ha spiegato Porchietto. In generale “parte del nord-ovest dell’Italia e il sud della Francia possono diventare un polo unico di attività ricettive sia invernali sia estive”. E in questo progetto “la Regione Piemonte” è sicuramente protagonista”. Di fatto, ha continuato, “oggi le stazioni sciistiche confinanti come Monginevro, Briancon, Claviere, Sestriere, rappresentano un comprensorio internazionale informale. Ecco, facciamo in modo che questo si concretizzi anche in occasione dei Giochi. Sì Torino città olimpica, ma anche Valle di Susa olimpica” con collaborazioni anche per quanto riguarda i gestori degli impianti italiani e francesi e le locazioni turistiche.

La volontà è quella di creare una sorta di unicum’ montano olimpico tra Italia e Francia. “Sul turismo non è un caso che già ora l’aeroporto di Caselle risulti per i francesi molto più interessante che ad esempio quello di Nizza, proprio per la vicinanza”, ha spiegato Porchietto.

Cosa fare dunque? Intanto, domani si aprirà il bando legato alla legge 18/99 di circa 15.870.000 euro come contributi a fondo perduto a favore delle piccole e medie imprese per ammodernare le attività ricettive. “Un incentivo che possono e devono sfruttare anche le zone montane”, ha spiegato Porchietto. In generale, “dobbiamo fare un salto di qualità” coinvolgendo in questa missione verso il 2030 anche “la Città metropolitana”. Per Porchietto, infatti, le ricadute si avranno su tutto il territorio e tutto il territorio deve guardare nella stessa direzione.

La questione ovviamente è anche economica. Il palazzetto torinese, se davvero venisse scelto per ospitare le gare, avrebbe necessariamente bisogno di lavori e interventi strutturali il cui costo è stato stimato in circa 12 milioni di euro. La Regione è pronta a fare la propria parte, ha assicurato Porchietto ma “è evidente che il sostegno del governo si renderebbe fondamentale, non solo dal punto di vista politico”. Certo, ha ammesso, “al momento tutto questo è prematuro” ma “ci stiamo lavorando”.