Lo scorso 21 ottobre il Consiglio dell’Unione Europea ha approvato le conclusioni sulla Strategia europea per la resilienza idrica, sottolineando l’urgenza di un’azione coordinata contro le crescenti sfide legate alla scarsità d’acqua, all’inquinamento e agli effetti del cambiamento climatico. Una direzione che richiama da vicino la situazione italiana, segnata da periodi siccitosi sempre più intensi alternati ad eventi estremi di precipitazione. “Il tema dell’acqua è oggi uno snodo strategico per la sicurezza ambientale, alimentare, industriale e sociale”, afferma il presidente di Assoreca, Angelo Merlin. “Parliamo di una risorsa limitata e sotto pressione, che va gestita con una visione sistemica. La resilienza idrica non è solo un obiettivo tecnico: è la condizione necessaria per garantire sviluppo e coesione in un Paese come il nostro”.
In linea con l’indirizzo europeo, Assoreca ha scelto di agire. A marzo 2024, l’Associazione del sistema Confindustriale che rappresenta le aziende che operano nei settori dell’ambiente, sicurezza, energia, salute e responsabilità sociale in Italia, ha pubblicato le Linee Guida per una Sostenibilità Idrica Territoriale, uno strumento metodologico che punta a favorire una gestione più efficiente, circolare e condivisa della risorsa idrica a livello locale. Le Linee Guida hanno trovato applicazione in un progetto pilota concluso nel dicembre scorso nei territori di Trecate e Cerano (Novara), sviluppato con il Consorzio Idrico Est Sesia e Acqua Novara VCO, e con il contributo tecnico delle associate Aecom Italia, ERM Italia, Proger, Sinergeo, Sodai e WSP Italia.
“Abbiamo voluto passare dalle parole ai fatti”, sottolinea Merlin. “Il progetto pilota dimostra che è possibile superare la tradizionale competizione tra usi agricoli, civili, industriali e idroelettrici della risorsa. Attraverso un modello di utilizzo multiplo e in cascata, l’acqua può essere impiegata più volte, in modo efficiente e sostenibile, senza penalizzare nessuno. È un approccio replicabile su scala nazionale”. Il lavoro del Consiglio europeo richiama inoltre la necessità di modernizzare le reti, ridurre le perdite, investire in infrastrutture resilienti, sistemi di monitoraggio digitale e allerta precoce.
Aspetti che, per Assoreca, devono essere inseriti in un quadro decisionale chiaro e stabile. “La sfida che abbiamo davanti non può essere affrontata in solitudine”, aggiunge Merlin. “Se vogliamo proteggere la risorsa e garantire acqua pulita e accessibile per tutti, serve un’azione cooperativa tra pubblico e privato, tra territori, istituzioni e imprese. La resilienza idrica è una responsabilità condivisa. E riguarda il futuro di tutti noi”.
Assoreca continua il dialogo con istituzioni e stakeholder per favorire la diffusione di modelli territoriali replicabili e misure operative che accompagnino l’attuazione della strategia europea. Con un obiettivo chiaro: trasformare la gestione dell’acqua da tema di emergenza a politica strutturale.