Il 77% delle emissioni di metano provenienti dalle filiere fossili possono essere ridotte efficacemente in termini di costi economici, sociali e ambientali. Lo ha detto Alessandro Marangoni, amministratore delegato di Althesys, in occasione della presentazione del white paper “Sostenibilità e innovazione per la riduzione delle emissioni di metano” nel corso di un incontro, organizzato in collaborazione con VPS Italy, che si è svolto questa mattina a Milano, nell’auditorium Giorgio Gaber, alla presenza di istituzioni, aziende e operatori del settore.
L’analisi contenuta nel libro bianco ha messo in rilievo soprattutto l’incidenza delle reti di trasporto e distribuzione sulle emissioni complessive (47% del totale della filiera gas) e sull’importanza di intervenire per la loro riduzione con controlli, misurazioni, nuove tecniche e pratiche operative, anche in virtù del fatto che sono ancora pochi i dati basati su misurazioni reali.
“L’analisi svolta ha messo in rilievo l’incidenza delle reti di trasporto e distribuzione sulle emissioni complessive della filiera energetica fossile e sull’importanza di intervenire per la loro riduzione – ha rilevato l’economista a capo del think tank Top Utility. – È necessaria una policy a supporto degli operatori per favorire in tempi brevi la compliance agli obblighi normativi. Questo, in particolare, nei casi in cui il combinato di scarsa convenienza economica e sanzioni inefficaci rischia di rendere inapplicato il Regolamento europeo: la sua entrata in vigore evita gli scarichi di gas durante le riparazioni e manutenzioni secondo le procedure finora seguite”.
Il metano, com’è noto, è un gas serra secondo solo all’anidride carbonica per impatto sul riscaldamento globale ed è considerato responsabile di circa un terzo dell’attuale aumento delle temperature. Ogni unità di metano ha un impatto sul clima pari a 28 volte la quantità equivalente di CO2 nell’arco di 100 anni. Il 60% delle emissioni globali di metano derivano dall’uomo: si stima mediamente che il 44% derivi dall’agricoltura, il 19% circa dai rifiuti e il 35% dal sistema energetico. Ed è proprio su quest’ultima voce che stanno lavorando organismi istituzionali, regolatori e stakeholder per delineare un quadro normativo che contemperi le urgenti esigenze di riduzione delle emissioni e le criticità tecniche ed economiche che l’applicazione delle nuove norme può comportare per gli operatori. In Italia, secondo stime Iea, le emissioni di metano ammontano a circa 1,45 milioni di tonnellate, di cui il 19% deriva dal settore energetico nazionale per 276mila tonnellate, pari al 5% delle emissioni europee del settore stesso. Data anche la modesta attività estrattiva nazionale, l’incidenza delle condotte (trasporto + distribuzione) e degli impianti di rigassificazione risulta rilevante (70mila tonnellate) e pari al 25,5%.
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