Regionali, centrosinistra vince in Puglia e Campania. Il Veneto resta alla destra

Affluenza al 43,64%, con un calo del 13,96. Schlein da Napoli cita Pino Daniele: “L'aria s'adda cagnà”. Conte: "Non saltellano più".

Finisce 3-3 la partita delle regionali. Dopo Marche e Calabria, il centrodestra si conferma anche in Veneto con Alberto Stefani, mentre il campo largo porta all’elezione di Roberto Fico in Campania e Antonio Decaro in Puglia, dopo quella di Eugenio Giani in Toscana.

A seconda del punto di osservazione, i due schieramenti danno un’interpretazione totalmente differente del voto. Il centrosinistra lo interpreta come il segnale che un’alternativa a Giorgia Meloni e il suo governo esiste e sta crescendo in Italia. Da destra, invece, rintuzzano la narrazione della “spallata” che la rive gauche della politica auspicava.

La premier, da Johannesburg, dove si trova per il vertice Ue-Unione africana, twitta: “Alberto Stefani sarà il nuovo presidente della Regione Veneto. Una vittoria frutto del lavoro, della credibilità e della serietà della nostra coalizione. A lui vanno i miei complimenti e i migliori auguri per le sfide che lo attendono”. Meno enfasi e meno parole, invece, per gli altri due vincitori: “Congratulazioni anche ad Antonio Decaro in Puglia e a Roberto Fico in Campania per la loro elezione. Che possano svolgere al meglio il loro mandato, nell’interesse dei cittadini che andranno a rappresentare”. Meloni non dimentica gli sconfitti della sua coalizione, dedicando “un ringraziamento a Edmondo Cirielli, a Luigi Lobuono, a tutti i candidati e a tutti gli uomini e le donne del centrodestra che si sono impegnati in questa tornata elettorale”.

Di tutt’altro tono è, invece, il commento di Elly Schlein, che sceglie il comitato elettorale di Fico per commentare i risultati delle regionali. “Il messaggio di questa sera è molto chiaro: l’alternativa c’è ed è competitiva. Il riscatto parte dal Sud e ci porterà a vincere insieme. L’aria s’adda cagnà”, dice la segretaria del Pd, citando Pino Daniele nel brano ‘Napul è’. Sul palco c’è anche Giuseppe Conte, leader del M5S di cui Fico è storico esponente: “Abbiamo vinto ascoltando i bisogni delle persone, delle famiglie in difficoltà, dei lavoratori, delle imprese. Ha perso chi di fronte alle difficoltà degli italiani saltella e oggi cade rovinosamente”, scrive sui social.

La ‘foto di famiglia’ Schlein e Conte la fanno assieme anche a Nicola Fratoianni e Angelo Bonelli di Avs, ma nel campo largo c’è anche Casa Riformista voluta e creata da Matteo Renzi, che esulta: “Sono mesi che ci ripetono un ritornello stanco: Giorgia Meloni non ha rivali, è invincibile, non ha alternative. I risultati di Campania e Puglia, dopo la Toscana, dicono invece che l’alternativa c’è”.

D’ora in poi non sono previste altre tappe elettorali intermedie fino alle prossime elezioni politiche del 2027, dunque ci sarà tutto il tempo, per gli schieramenti, per prepararsi adeguatamente alla sfida.

Da domani, invece, c’è da governare i territori. Stefani, che in Veneto scavalla il 60%, parte già da una base solida dopo gli anni di Luca Zaia (che sarà in Consiglio regionale), a cui dedica le prime parole da governatore. “Abbiamo proposto un programma coraggioso, che parte dai grandi risultati della sua amministrazione”. Di contro, Giovanni Manildo, il candidato del centrosinistra, nonostante la sconfitta ha comunque di che essere orgoglioso, visto che la coalizione arriva al 30 percento dopo anni in cui i numeri erano ben al di sotto: “Abbiamo cominciato a fare un gruppo coeso che ha voglia di guardare al futuro in modo molto ottimista”.

Spostando l’obiettivo verso Sud, in Puglia, per settimane, si è discusso del dualismo tra Decaro (che arriva al 65%) e quello che ormai è il suo predecessore, Michele Emiliano. Partita chiusa, per entrambi: “Sento il peso della responsabilità del risultato, oggi festeggerò ma da domani sarò al lavoro per meritare la fiducia di chi mi ha votato”, dice il neo presidente. Mastica amaro, invece, lo sfidante sconfitto, Luigi Lobuono, sostenuto dai partiti di centrodestra: “Mi sono speso in lungo e in largo, è chiaro che avrei avuto bisogno di più tempo per cercare di ottenere un risultato certamente migliore, ma forse anche addirittura per invertire la tendenza”.

Anche in Campania si è fatto un gran parlare del passaggio di testimone tra Vincenzo De Luca e Fico, ma alla fine tutto è andato liscio, con l’ex presidente della Camera che certamente non raggiunge i picchi del predecessore ma comunque supera il 60% dei consensi. Anche grazie all’ex sindaco di Salerno. Acqua passata, perché Fico promette di mettersi al lavoro da domani, anche sul livello nazionale “Dalla Campania parte un messaggio forte: non vogliamo l’autonomia differenziata”. Spostandosi a destra, più di un interrogativo attende Edmondo Cirielli e i suoi, visto che il viceministro degli Esteri si aspettava un risultato diverso dal 34-35% ottenuto.

A tirare le somme di questa nuova tornata elettorale c’è un dato su tutti: quello dell’affluenza, 43,64%, che continua a scendere pericolosamente. Solo cinque anni fa, nelle tre regioni al voto era stato del 57,60. Altri segnali a cui la politica dovrà necessariamente prestare orecchio in questi mesi se vuole evitare la ‘desertificazione’ dei seggi.