“Le stime governative relative agli effetti del Pnrr sulla crescita dell’economia italiana del periodo 2021-2026 sono state aggiornate nel corso degli anni, seguendo la riprogrammazione del profilo finanziario del Dispositivo di ripresa e resilienza. A causa dello slittamento delle spese, la riduzione iniziale degli impatti previsti dal Pnrr nei primi anni è stata bilanciata da una revisione positiva degli effetti stimati per gli anni finali. La situazione cambia con le stime contenute nel Dpfp 2025, che abbassano gli impatti sul Pil fino al 2026, in linea con lo spostamento di parte delle spese agli anni successivi”. E’ quanto si legge nella Relazione sullo stato di attuazione del Pnrr al primo semestre 2025 delle Sezioni riunite in sede di controllo della Corte dei conti. “Gli esiti dell’esercizio di valutazione esposto in Relazione, costruito sulla base del profilo di spesa del Drr contenuto nel Dpfp di ottobre 2025, mettono in luce che la crescita riconducibile al Piano raggiungerebbe 0,8 punti percentuali nel 2024 e 0,9 nel 2025, per poi salire a 1,7 punti nel 2026 e a 1,8 nel 2027 – sottolinea l’analisi -. L’integrale maggiore Pil, rispetto a una simulazione condotta in assenza delle spese afferenti al DRR, si collocherebbe a 6,1 punti percentuali nell’arco temporale 2020-2027. A fronte del valore cumulato delle spese addizionali pari a 6,8 punti percentuali di Pil, tale risultato suggerisce un effetto moltiplicativo prossimo allo 0,9, beneficiando di una composizione della spesa caratterizzata da una componente di investimenti particolarmente elevata”. (Segue)