Se il prezzo di petrolio e gas è in netto ribasso nel 2025 non si può dire la stessa cosa per i costi dei trasporti. Come rileva il Sole 24 Ore, i rincari più forti interessano i noli delle petroliere di stazza maggiore – le Vlcc (Very large crude carrier), capaci di spostare fino a 2 milioni di barili di greggio – che sono quasi sestuplicati nel corso del 2025, arrivando a superare 130mila dollari al giorno sul mercato spot per le rotte principali, tra Medio Oriente all’Asia: livelli che non si vedevano da cinque anni. Il rialzo dei noli delle navi metaniere ha invece avuto impatto soprattutto sulla rotta transatlantica, tra Stati Uniti ed Europa: sono quadruplicati, superando anch’essi la soglia dei 100mila dollari al giorno – ai massimi da due anni – con punte fino a 145mila dollari per un carico in viaggio verso la Germania, secondo Argus. Sempre secondo quanto riporta il quotidiano di Confindustria, a provocare l’aumento dei prezzi di trasporto sarebbe la situazione geopolitica, in particolare la stretta alle sanzioni contro Russia, Venezuela e Iran che limita ulteriormente il numero di navi disponibili inserendone un numero crescente in blacklist.