Passare nel giro di 30 anni da un’economia basata su sistemi industriali pesanti e inquinanti a un modello urbano tutto incentrato sulla sostenibilità è un’impresa possibile. A dimostrarlo è l’esempio di Tallinn, la capitale dell’Estonia affacciata sul Mar Baltico, che si è meritata il titolo di Capitale verde europea per il 2023 assegnato dalla Commissione europea. Il riconoscimento, a dispetto del nome, non riguarda solo le capitali, bensì tutte le città con più di 100mila abitanti che si distinguono nella realizzazione di ambiziosi obiettivi nei temi della salvaguardia ambientale e dello sviluppo economico sostenibile. L’Italia non ha mai potuto fregiarsi del titolo ideato nel 2006, che invece con rare eccezioni (come Lisbona 2020 e Grenoble 2022) ha premiato realtà del Nord Europa e della Scandinavia, a conferma di come le politiche green siano particolarmente sviluppate in questa zona del continente.
Tallinn conta oggi circa 425mila abitanti (poco più di Bologna) e, dopo l’indipendenza dall’Urss nel 1991 e l’ingresso nell’Ue nel 2004, l’Estonia ha saputo scrollarsi di dosso l’impronta sovietica per approdare a un modello di tessuto urbano tra i più avanzati al mondo. La Commissione europea ha deciso di premiare sia i risultati già raggiunti (sono in tutto 12 i parametri valutati da Bruxelles), sia gli ambiziosi progetti in tema di sostenibilità che la capitale estone è decisa a attuare. Il grande traguardo fissato dall’amministrazione cittadina è la transizione alla completa neutralità climatica entro il 2050, attraverso un dettagliato piano di interventi. Lo step intermedio, da raggiungere entro il 2030, è invece la riduzione delle emissioni di gas serra del 40%. Tutto questo attraverso tre linee guida fondamentali: smart economy, mobilità sostenibile e biodiversità urbana, in scia ai concetti chiave del Green Deal europeo. La rivoluzione non riguarderà soltanto i mezzi pubblici da elettrificare al 100%, oppure le politiche di incentivo all’uso della bici. Sarà tutta la città ad essere ripensata, con l’obiettivo di garantire in ogni quartiere tutti i servizi base necessari ai cittadini, per ridurre così gli spostamenti e l’inquinamento collegato. Previsto anche un imponente piano di ristrutturazioni edilizie e e nuovi impianti di cogenerazione alimentati a fonti rinnovabili.
Si tratta di sfide difficili ma non impossibili per una città che, negli ultimi 15 anni, ha già mutato pelle. Tallinn vanta oggi una qualità della vita altissima, con circa 207 metri quadrati di spazi verdi pro capite (la media dei capoluoghi di provincia italiani nel 2019 era di 33,8, secondo i dati Istat). E circa un quinto di questa superficie è costituito da area protetta. Grande attenzione c’è anche per l’utilizzo della risorsa idrica, con progetti di recupero dell’acqua piovana nei parchi pubblici, biofiltrazione dei fanghi e protezione delle coste. A livelli minimi è l’inquinamento acustico: solo il 23% della popolazione è sottoposta a un traffico con rumore superiore alla media europea di 55 decibel. “Essere la capitale verde europea significa che Tallinn è attraente, vivibile e pulita, una città del futuro”, ha detto il sindaco Mihhail Kõlvart. Dargli torto è davvero difficile.