“Il ministero della Difesa e i terzi concessionari dei beni di cui al comma 1 possono costituire comunità energetiche rinnovabili nazionali anche con altre pubbliche amministrazioni centrali e locali anche per impianti superiori a 1 Mw, anche in deroga ai requisiti” e “con facoltà di accedere ai regimi di sostegno del medesimo decreto legislativo anche per la quota di energia condivisa da impianti e utenze di consumo non connesse sotto la stessa cabina primaria, previo pagamento degli oneri di rete riconosciuti per l’illuminazione pubblica”. Lo prevede la bozza del nuovo decreto Energia elaborato dal governo, che Gea è riuscita a visionare, e che ora attende il via libera del Cdm.