“In questo momento c’è un piano sanzioni su olio, in precedenza c’è stato su carbone, mentre non si è ancora parlato di un piano sanzioni sul gas. Su Oil si è detto che quando partirà ci sarà un periodo di circa 8 mesi perché questo possa andare a regime. Sul gas problema questo problema non c’è ancora. Tuttavia gli operatori devono pagare mensilmente le forniture: i russi hanno fatto questo decreto per l’utilizzo del doppio conto, quindi si paga in euro, poi entro un paio di giorni la Banca russa li cambia in rubli e li deposita su un secondo conto, sempre aperto dall’operatore, che deve dare l’ok a un bonifico. La Russia considererebbe concluso l’acquisto quando viene dato l’ok al pagamento in rubli, per l’operatore europeo, invece, è concluso quando ha ricevuto la fattura in euro. Il problema sono quei due giorni di cambio, che vanno legalmente interpretati per capire se rappresentano una violazione delle sanzioni”. Lo dice il ministro della Transizione ecologica, Roberto Cingolani, durante l’informativa urgente alla Camera sulla crisi energetica. “Si tratta di un argomento molto delicato – aggiunge -, perché da un lato può succedere che l’operatore, continuando a pagare solo in euro, possa vedersi rifiutato il pagamento, quindi essere accusato di aver rotto lui l’accordo di contratto. Questo vuol dire scaricare sull’operatore la responsabilità dell’interruzione. Dall’altro lato, l’Europa (o gli Stati) deve dare interpretazioni molto chiare sul fatto che si possa o non si possa eventualmente aprire il conto e pagare in rubli. Quindi – argomenta Cingolani – è stato chiesto al più presto, perché già a maggio si devono fare dei pagamenti, di avere delle direttive chiare così gli operatori possano consequenzialmente agire”. (Segue)