Polonia e Lituania sono sempre più connesse energeticamente e non avrebbe potuto “avvenire in un momento migliore”. A sottolinearlo la commissaria europea per l’Energia, Kadri Simson, che giovedì ha preso parte a Vilnius all’evento di inaugurazione dell’interconnessione del gas tra Varsavia e Vilnius (chiamato Gipl, acronimo di ‘Gas Interconnection Polonia-Lituania’) “aumentando la sicurezza energetica” nella regione collegando il Baltico e la Finlandia con i mercati polacchi.
L’interconnettore consente già al gas naturale liquefatto (Gnl) lituano di fluire in Polonia, con i primi flussi attraverso il gasdotto già avviati lo scorso primo maggio. Secondo l’Esecutivo europeo, la capacità di trasporto del gas dalla Lituania alla Polonia dovrebbe raggiungere 1,9 miliardi di metri cubi all’anno nei prossimi 5 mesi e la capacità di trasporto del gas dalla Polonia alla Lituania sarà di 2 miliardi di metri cubi/anno.
Si tratta di uno dei progetti di interesse comune (Pci) dell’Unione europea, quindi già previsto sulla tabella di marcia della politica comunitaria che punta a collegare le infrastrutture energetiche in tutte le parti dell’UE attraverso progetti di interesse comune. Ma acquista importanza dopo la decisione della Russia di tagliare le forniture di gas a Polonia e Bulgaria, che si sono rifiutate di pagare il gas in rubli, la valuta locale. “Questa interconnessione rappresenta molto di più di un’infrastruttura energetica. È una dichiarazione sul potere e l’importanza della cooperazione regionale” ed è “una protezione in più in un momento in cui la sicurezza energetica è nella mente di tutti”, ha sottolineato Simson nel corso dell’inaugurazione. In quanto progetto di interesse comune europeo, l’interconnessione ha ricevuto un co-finanziamento da parte dell’UE di 266,3 milioni di euro dal bilancio comunitario, attraverso la ‘Connecting Europe Facility’, lo strumento finanziario per connettere l’Europa.
La Commissione presenterà nelle prossime settimane il piano ‘RepowerEu’ per l’indipendenza dalle importazioni russe. “Disporre già di questo tipo di infrastruttura è il giusto supporto per la rapida transizione che deve avvenire”, ha ricordato Simson. Per la sicurezza energetica del Continente, priorità di Bruxelles è la sincronizzazione dei sistemi elettrici e in particolare la sincronizzazione baltica. “Deve essere completata con urgenza”, ha ammonito la commissaria. “Non possiamo avere Stati membri dell’Ue con reti ancora dipendenti da un paese terzo”. Soprattutto dalla Russia che si è dimostrato un partner “inaffidabile”. Sono passati dieci anni “da quando abbiamo lavorato con i tre paesi baltici (Estonia, Lettonia e Lituania) e la Polonia fornendo loro supporto di ogni tipo per finalizzare il progetto. Ora siamo in dirittura d’arrivo. Spero che lo spirito di cooperazione regionale a cui assistiamo oggi continui in modo da poterlo portare a termine nel prossimo futuro”, ha concluso.