Beni alimentari, Fao: Indice prezzi in calo a aprile, -0,8%-2-

L’Indice Fao dei prezzi degli oli vegetali è sceso del 5,7% in aprile, perdendo quasi un terzo dell’aumento registrato in marzo, dopo che il razionamento degli oli di palma, semi di girasole e soia ha fatto precipitare i prezzi di tali prodotti. Le incertezze sulla disponibilità di prodotti per l’esportazione dall’Indonesia, il principale esportatore mondiale di olio di palma, hanno concorso a ridurre ulteriormente le quotazioni su scala internazionale. 



“Benché questa lieve flessione dell’indice offra una punta di sollievo gradita, in particolare ai paesi a basso reddito con deficit alimentare, i prezzi degli alimenti continuano a rimanere in prossimità dei massimi storici segnalati di recente, a testimoniare la persistente rigidità del mercato e il perdurare delle criticità in termini di sicurezza alimentare mondiale per le persone più vulnerabili”, ha spiegato Máximo Torero Cullen, Economista capo della Fao.



In aprile, l’Indice Fao dei prezzi dei cereali è diminuito di 0,7 punti, trascinato verso il basso da una riduzione del 3,0% dei prezzi mondiali del mais. Un leggero aumento (0,2 %) si è osservato per i prezzi internazionali del grano, fortemente condizionati dall’insistente blocco dei porti in Ucraina e dalle preoccupazioni relative allo stato delle colture negli Stati Uniti d’America, ma, al tempo stesso, mitigati da un maggior numero di spedizioni dall’India, nonché da un volume di esportazioni dalla Federazione russa più elevato rispetto alle attese. I prezzi internazionali del riso hanno guadagnato 2,3 punti percentuali rispetto ai livelli di marzo, in risposta alla forte domanda di riso dalla Cina e dal Medio Oriente. Segno più anche per l’Indice Fao dei prezzi dello zucchero (+3,3%), sospinti verso l’alto dall’incremento dei prezzi dell’etanolo e dai timori legati al timido avvio del raccolto nel 2022 in Brasile, il principale esportatore di zucchero al mondo.



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