Carbon Tax, Aegis Europe chiede transizione più cauta per passaggio al Cbam

Aegis Europe, l’alleanza di industrie che riunisce oltre 20

associazioni manifatturiere europee, ha presentato una serie di

raccomandazioni sul Meccanismo di adeguamento del carbonio alla frontiera

(Cbam), in vista della votazione della Commissione per l’Ambiente del

Parlamento Europeo, prevista il 17 maggio, e della plenaria del 6 giugno

2022. Questo strumento normativo, progettato per integrare il sistema di

scambio di emissioni dell’Unione europea (Ets) e assicurare parità di

condizioni tra le imprese dell’Ue e quelle extra Ue, riguarda le

importazioni di prodotti ad alta intensità di carbonio e punta a evitare

che gli sforzi di riduzione delle emissioni di gas serra siano

neutralizzati dall’import di prodotti fabbricati in Paesi terzi, con

normative meno stringenti. Secondo la proposta della Commissione europea,

il Cbam dovrebbe entrare in vigore, in forma transitoria, dal 1° gennaio

2023 ed essere pienamente operativo dal 1° gennaio 2026. Aegis chiede

invece una fase di transizione più cauta con il mantenimento dell’attuale

sistema delle quote di emissione gratuite fino al 2030. L’alleanza

industriale suggerisce una prima fase di raccolta dei dati (fino al 2026),

seguita da una fase intermedia, di prova del Meccanismo, con la sua

implementazione a partire dal 2030. Secondo Aegis, l’Ue dovrebbe affrontare

alcune lacune presenti nella proposta e introdurre adeguamenti sulle

esportazioni, che costituiscono una percentuale significativa della

produzione europea, fino al 22 per cento per i settori Cbam (cemento,

alluminio, fertilizzanti, ferro e acciaio). Inoltre, Aegis Europe propone

una rivalutazione periodica del Meccanismo, con il coinvolgimento dei

settori industriali.