“Dobbiamo continuare a mantenere alta la pressione sulla Russia attraverso le sanzioni, perché dobbiamo portare Mosca al tavolo dei negoziati. Le misure restrittive fin qui approvate dall’Unione europea e dal G7 hanno già avuto un impatto significativo sull’economia russa, che sarà ancora più forte nei prossimi mesi. Secondo le previsioni del Fondo monetario internazionale, il Prodotto interno lordo russo calerà dell’8,5% quest’anno, e il tasso d’inflazione raggiungerà il 21,3%”. Lo dice il presidente del Consiglio, Mario Draghi, durante l’informativa in Senato sui recenti sviluppi del conflitto tra Russia e Ucraina. “L’indice Moex della Borsa di Mosca ha perso un terzo del valore rispetto a metà febbraio, prima dell’invasione – continua -. Per frenare la fuga di capitali, la Banca Centrale Russa ha alzato i tassi di interesse, che oggi sono al 14%, e ha introdotto controlli sui movimenti di capitali”. Dunque, continua il premier, “l’Unione europea è al lavoro su un sesto pacchetto di sanzioni, che l’Italia sostiene con convinzione. La lista di interventi prevede misure legate al petrolio, restrizioni per alcuni istituti finanziari, l’ampliamento della lista di individui sanzionati”.