‘Noi siamo Natura. Ripensare, riconnettere e ripristinare’ è lo slogan della Giornata Europea dei parchi promossa da Europarc Federation, che si celebra il 24 maggio. In Italia la Giornata si svolge all’insegna dei cento anni compiuti dal sistema italiano delle aree protette, con i due parchi nazionali più antichi – Gran Paradiso e Abruzzo, Lazio e Molise – che hanno recentemente celebrato il secolo di attività. La Giornata Europea dei Parchi è stata istituita per ricordare il giorno della fondazione dei primi parchi nazionali europei, nati in Svezia nel 1909.
“In Europa siamo primi per biodiversità, abbiamo il maggior numero di specie animali e vegetali, tra esse 1300 piante e 10000 animali sono endemiche, cioè vivono solo in Italia – commenta il presidente di Federparchi Giampiero Sammuri – Per questo primato le aree protette hanno dato un contributo decisivo nel tutelare questa ricchezza di specie partendo da quelle più gravemente minacciate. Nello svolgere tale attività è importante seguire criteri scientifici, come quelli indicati nelle Liste Rosse italiane, realizzate da Federparchi per il MiTE, uno strumento che ci dice quali sono le specie più a rischio di estinzione e, quindi, come e dove intervenire di conseguenza. Questa è la missione fondamentale delle aree naturali protette”.
Il numero delle aree protette in Italia è cresciuto in maniera esponenziale negli ultimi 50 anni. Calcolando anche le aree della rete Natura 2000 (molte delle quali sono esterne alle aree protette) “oggi raggiungiamo – dice Sammuri – il 21% di territorio protetto a terra e il 16% a mare. Un’estensione importante, ma l’Europa ci indica l’obbiettivo del 30% di territorio protetto sia a terra che a mare da raggiungere entro il 2030. Questo vuol dire aumentare di circa la metà la superficie protetta a terra e quasi raddoppiare quella a mare, uno sforzo non da poco ma che va affrontato mettendo in campo tutte le risorse necessarie”.