Braccio di ferro ingaggiato da Assoidroelettrica con l’Antitrust italiano dopo che l’associazione aveva segnalato “la gravità dei contenuti del decreto Sostegni Ter” e presunti “principi di incostituzionalità e aspetti distorsivi del mercato”. Ieri l’Autorità garante della Concorrenza e del mercato ha risposto a Assoidroelettrica che spiega che “l’Antitrust ha ritenuto accettabili i prelievi sul fatturato previsti dal dl in parola, insistendo sugli stessi carattere di limitata temporalità”. Di tutt’altro intendimento è Assoidroelettrica che ritiene “tale singolare forma di prelievo ingiusta, lesiva della concorrenza e soprattutto insostenibile per la categoria dei produttori idroelettrici già vittima, nel 2022, di una siccità senza precedenti”. L’associazione che rappresenta le imprese idroelettriche italiane ha annunciato ricorso contro la relativa delibera attuativa di Arera: “Già in passato – spiega Assoidroelettrica in una nota – un simile ricorso fu vinto da distributori di prodotti petroliferi in merito alla nota Robin Tax la quale distorceva il mercato creando una disparità di trattamento in ambito fiscale tra operatori di diverse dimensioni. Sulla scorta di questo precedente l’Associazione è cautamente fiduciosa di ottenere giustizia”.