Cosmetici e inquinamento: 9 su 10 contengono microplastiche

Ogni anno circa 3.800 tonnellate di microplastiche vengono rilasciate nell'ambiente attraverso l'uso di cosmetici in Europa. È la stima dell'ECHA dopo che la Commissione Ue le ha chiesto di presentare una proposta per limitare le microplastiche aggiunte in alcuni prodotti

mocroplastiche

Ogni anno circa 3.800 tonnellate di microplastiche vengono rilasciate nell’ambiente attraverso l’uso di cosmetici e prodotti per la cura della persona in Europa. Questa è la stima dell’Agenzia europea per le sostanze chimiche (ECHA) dopo che la Commissione europea le ha chiesto di presentare una proposta per limitare le microplastiche aggiunte intenzionalmente in alcuni prodotti. L’Unione Europea vuole limitare le microplastiche aggiunte intenzionalmente in prodotti cosmetici che rappresentano un rischio per l’ambiente e la salute umana. Questa restrizione è all’orizzonte e si prevede che venga adottata entro la fine del 2022.

Per evidenziare la forte dipendenza dell’industria cosmetica dagli ingredienti plastici, la Plastic Soup Foundation, organizzazione che si occupa esclusivamente dell’inquinamento da plastica, ha esaminato e analizzato 10 fra i marchi più popolari tra i consumatori dei 4 più grandi produttori di cosmetici in Europa. I marchi sono L’Oréal Paris, Elvive/Elseve, Garnier, Nivea, Gillette, Oral-B, Head & Shoulders, Dove, Rexona e Axe. Sono stati valutati anche gli impegni pubblici assunti dai marchi e dai loro produttori, così come le loro politiche politiche di lotta contro la minaccia delle microplastiche. Inoltre, i produttori di questi marchi sono stati contattati per ottenere informazioni su eventuali piani futuri di eliminazione della plastica dai loro prodotti.

Nove prodotti su dieci fra quelli analizzati dalla ricerca (7.704 in totale) contengono microplastiche. Più precisamente, le microplastiche rappresentano l’87% dei prodotti. Le deroghe stanno rendendo difficile fermare il fenomeno, per questo le esenzioni previste dall’ECHA sulla definizione di microplastiche, che escluderebbe le nanoplastiche ingegnerizzate, i polimeri solubili in acqua, liquidi e biodegradabili, secondo l’organizzazione minano lo scopo della sua stessa proposta. Inoltre, solo 2 marchi su 10 menzionano le microplastiche nelle loro dichiarazioni pubbliche. Si tratta di Nivea e Elvive/Elseve. A livello di società madre, solo Beiersdorf e Unilever (2 su 4) hanno piani pubblici per affrontare le microplastiche.

Dalle risposte ricevute dai 4 produttori di cosmetici, Plastic Soup Foundation rileva di avere osservato “che si nascondono dietro la definizione proposta dall’ECHA per continuare a utilizzare microplastiche che sono derogate. Di conseguenza, le misure che questi produttori adottano per affrontare la questione delle microplastiche nei loro prodotti non sono sufficienti, il che si tradurrà in un continuo rilascio di polimeri sintetici dai loro prodotti. Riteniamo che non solo l’industria cosmetica potrebbe approfittare di questa situazione utilizzando dichiarazioni ecologiche ingannevoli, ma anche che per i consumatori sarà ancora più difficile prendere decisioni consapevoli e scegliere prodotti privi di microplastiche”.

Con il suo rapporto la fondazione intende “invitare la Commissione Europea e gli Stati membri dell’Ue a colmare le lacune e a cogliere l’occasione per eliminare le microplastiche aggiunte intenzionalmente nei prodotti una volta per tutte”.