“C’è una forte delusione per questa decisione”. Lo dice Paolo Scudieri presidente dell’Anfia, l’associazione delle imprese della filiera automotive. “Anche perché a Strasburgo in realtà non c’è stata una maggioranza netta. A nostro avviso è giusto identificare obiettivi per la decarbonizzazione come ha fatto l’Ue, è un errore invece imporre una unica tecnologia per arrivarci”, ha aggiunto a Il Sole 24 Ore. Anfia stima in circa 450 le imprese più esposte perché operative quasi esclusivamente su produzioni legate ai motori tradizionali. “Parte della filiera italiana soffrirà di questa decisione e la posizione di Anfia è di dare voce alle aziende più in difficoltà. Allo stesso tempo però è importante per noi stimolare le imprese a investire sulle nuove tecnologie per conquistare spazi in un mondo, quello della componentistica auto, in fortissima trasformazione, si legge ancora.