Gas, Berlino: Taglio Gazprom? E’ una decisione politica-2-

Ieri Gazprom aveva giustificato il taglio del 40% parlando di “problemi tecnici e ritardi nella manutenzione”. Alla base di tutto ci sarebbero – aveva ricordato il gruppo russo – i ritardi della Germania. Siemens, infatti, non ha consegnato i compressori di cui i tecnici di Gazprom hanno bisogno per garantire le loro operazioni al massimo delle possibilità, e questo ha determinato problemi di funzionamento. A causa della carenza dei dispositivi prodotti da Siemens, “solo tre unità di compressione del gas possono attualmente essere utilizzate” presso la stazione di compressione Portovaya, presso Vyborg nella regione di Leningrado (Russia nord-occidentale), dove viene riempito il Nord Stream. Il fornitore dunque addossa la responsabilità del taglio del gas agli europei.

Ma secondo Habeck, la prima “tranche dei lavori di manutenzione” di questi compressori era prevista per il prossimo autunno e, anche in quel caso, “non avrebbe dovuto comportare una riduzione del 40% della quantità di gas erogata”. Inoltre, ha spiegato il ministro tedesco, “la manutenzione degli impianti non è soggetta a sanzioni occidentali” contro la Russia. Nonostante la diminuzione delle forniture, ha assicurato Berlino, “non ci sono problemi di approvvigionamento” per il Paese, che continua a importare quasi il 35% del suo gas dalla Russia. Questa percentuale era del 55% prima dell’intervento militare in Ucraina. Il gasdotto Nord Stream 1 fornisce gas russo alla Germania attraverso il Mar Baltico, su due sezioni di 1.224 chilometri ciascuna. È stato commissionato nel 2012, dopo un investimento di quasi 7,4 miliardi di euro. Secondo i dati della società di gasdotti, 59,2 miliardi di metri cubi di gas naturale sono stati esportati dalla Russia in Europa da Nord Stream nel 2021.