I danni maggiori sulle coste marine italiane derivano prevalentemente dal ciclo illegale del cemento, dalle villette abusive all’occupazione illecita delle spiagge, che da solo rappresenta il 50,3% del totale, seguito dall’illegalità connessa ai fenomeni d’inquinamento e alla gestione dei rifiuti (25,3%) e dalla pesca illegale (20,8%). Lo riferisce Legambiente nel suo report Mare nostrum giunto alla 23esima edizione. Chiudono questa classifica, con il 4%, le violazioni relative al Codice della navigazione anche nelle aree marine protette, dove le Capitanerie di porto hanno denunciato 2.023 illeciti penali e amministrativi.