Gli scienziati del Copernicus Atmosphere Monitoring Service (CAMS) avvertono che i livelli molto elevati di inquinamento da ozono nell’Europa meridionale, causati dall’ondata di calore, potrebbero ora interessare le regioni nord-occidentali nei prossimi giorni. La previsione arriva dopo che l’inquinamento da ozono superficiale estremamente elevato è stato registrato in tutta l’Europa occidentale e meridionale, in particolare sulla penisola iberica e su alcune parti dell’Italia settentrionale. Il Cams continua a monitorare le concentrazioni di ozono in superficie a seguito dell’aumento dei livelli causato dall’ondata di caldo e da devastanti incendi.
A metà luglio, i valori massimi giornalieri di ozono superficiale, che raggiungono il picco nelle ore centrali della giornata, hanno raggiunto livelli insalubri in Portogallo, Spagna e Italia, con alcune località che hanno misurato oltre 200 μg/m3. Si prevede che le concentrazioni si attenuino nella penisola iberica, ma dal 18 luglio sono aumentate fino a raggiungere livelli superiori a 120 μg/m3 nelle zone settentrionali e occidentali dell’Europa, a causa dell’ondata di caldo che ha portato a temperature record. Il picco è previsto tra il 18 e il 20 luglio, prima di attenuarsi.