La svolta green del vetro di Murano grazie all’idrogeno

"L’obiettivo è favorire la trasformazione del tessuto economico preservando la specificità dei processi industriali e l’antica tradizione vetraria locale”, ha spiegato Andrea Bos, Presidente di Hydrogen Park

In primavera è partita a Murano la sperimentazione per l’uso dell’idrogeno come fonte energetica per la produzione del vetro artistico. A siglare l’intesa per la transizione energetica delle fornaci di Murano, sono stati Martina Semenzato, presidente della Sezione Vetro di Confindustria Venezia, Andrea Bos Presidente di Hydrogen Park e Stefano Manoli direttore generale della Stazione Sperimentale del Vetro (Ssv). L’obiettivo, spiegano, è esplorare la fattibilità della produzione di vetro artistico in forni alimentati con miscele variabili di idrogeno e gas metano. E per farlo la collaborazione prevede il testing e lo sviluppo su scala industriale di tecnologie per la conversione dei forni fusori dall’utilizzo di idrocarburi all’idrogeno verde.

In particolare, la Stazione Sperimentale del Vetro condurrà lo studio a livello di prototipo e seguirà l’intero percorso di trasferimento tecnologico sul piano industriale. Tra le principali fasi ci sono la costruzione e l’esercizio di un forno di prova da alimentare con combustibile a miscele variabili di idrogeno e gas naturale. Seguirà la verifica quantitativa delle performance di un forno a scala produttiva, convertito alla combustione di idrogeno verde.
Confindustria Venezia individuerà un’impresa disposta ad ospitare nei propri locali il forno di prova e le sperimentazioni a scala pilota del progetto. Proporrà inoltre una o più aziende pronte, una volta concluso lo studio preliminare, ad effettuare test sul campo a scala produttiva per l’applicazione della combustione a idrogeno.

Hydrogen Park metterà a disposizione le sue conoscenze nell’implementazione del vettore energetico nei processi e il supporto tecnologico dei propri partner nella gestione, nella consegna e nell’esercizio industriale dell’idrogeno.
L’impennata dei costi dell’energia e l’incertezza dettata dai nuovi scenari geopolitici – spiega Martina Semenzato – stanno portando le aziende del vetro ad individuare e utilizzare combustibili da fonti rinnovabili come l’idrogeno verde. Lo studio con la Stazione Sperimentale del Vetro e con Hydrogen Park ci permetterà di valutare la fattibilità di una transizione tecnologica ed energetica all’interno delle fornaci muranesi, per poter tornare a guardare il futuro con fiducia”.

È per noi motivo di orgoglio poter garantire il primo approvvigionamento di idrogeno, derivante da fonti rinnovabili, al sistema industriale del vetro muranese – dichiara Andrea Bos –. Il protocollo consente di valorizzare la capacità produttiva e artistica di Venezia, applicando la strategia energetica europea e mettendo a frutto il know how del Consorzio per l’idrogeno. L’obiettivo è favorire la trasformazione del nostro tessuto economico preservando, al tempo stesso, la specificità dei processi industriali e l’antica tradizione vetraria locale”.

La produzione di vetro artistico muranese si trova oggi di fronte a una sfida di portata epocale – conclude Stefano Manoli -: gli elevati costi dell’energia, l’attuale congiuntura economica e geopolitica, e, non ultimi, gli ambiziosi obiettivi di decarbonizzazione e di neutralità climatica assunti a livello europeo stanno portando le fornaci dell’Isola verso un bivio competitivo ed evolutivo cruciale. Traghettare le vetrerie muranesi verso un futuro pienamente sostenibile sarà possibile solo attraverso uno sforzo congiunto tra realtà produttive, istituzioni del territorio e centri di ricerca, volto a promuovere l’adozione di tecnologie green, come la combustione di idrogeno prodotto da fonti rinnovabili”.