Giovedì la missione dell’Agenzia internazionale per l’energia atomica (Aiea) ha raggiunto la centrale nucleare di Zaporizhzhia, la più grande d’Europa e occupata dalle forze russe nell’Ucraina meridionale da marzo. Le prime considerazioni del direttore Rafael Grossi sono arrivate al termine della visita presso l’impianto: “Le cose fondamentali che volevo vedere le ho viste, in qualche ora abbiamo raccolto molte informazioni”. Prima di tutto “l’integrità fisica della centrale nucleare ucraina di Zaporizhzhia, occupata dalle truppe russe è stata violata“, ha dichiarato.
In ogni caso il direttore ha annunciato che alcuni dei 14 esperti dell’Aiea resteranno nella centrale fino a domenica o lunedì “per continuare la valutazione” del sito, che continua ad essere sotto bombardamento, facendo temere un disastro nucleare.
Le valutazioni di Grossi per il momento sono poco attendibili perché “arrivate troppo presto”, ha fatto sapere il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov. “Nel complesso – ha aggiunto – reputiamo positivo che la delegazione sia arrivata e abbia iniziato a lavorare nonostante le difficoltà e i problemi“.
Intanto, nonostante l’Aiea sia arrivata a Zaporizhzhia, Mosca accusa l’esercito ucraino di continuare a condurre “azioni spericolate” nei pressi della centrale, aumentando il rischio di una catastrofe nucleare in Europa. Accusando Kiev di “terrorismo nucleare”, il ministro della Difesa russo Sergei Shoigu, ha affermato che questi attacchi sarebbero “incoraggiati dagli Stati Uniti e dall’Unione Europea”. Il ministro ha dichiarato, inoltre, che la Russia non “possiede armi pesanti sul territorio della centrale nucleare e nelle aree circostanti”, e si augura che “la commissione dell’Aiea ne sia convinta“. Dalla missione, Mosca si aspetta “che i risultati siano oggettivi e siano riportati all’attenzione della comunità mondiale in modo imparziale“, ha sottolineato Shoigu. La responsabilità di ulteriori provocazioni “saranno da attribuire alle autorità ucraine”.
(photo credits: Genya SAVILOV / AFP)