Cinque punti per essere davvero al sicuro e a prova di sfide future. Cinque mosse per rendere l’Europa davvero capace di resistere a pressioni esterne. La forte dipendenza dalla Russia prima, e l’incidente tutto da chiarire al gasdotto Nord Stream poi, costringono Ursula von der Leyen a riscrivere l’agenda a dodici stelle per l’energia, ma ancor di più per tutti i Ventisette. All’Aula del Parlamento riunita in sessione plenaria la presidente della Commissione europea presenta una strategia per difendere le infrastrutture critiche, non più rinviabile. “La nostra infrastruttura energetica, per la prima volta nella storia recente, è diventata un bersaglio”. Von der Leyen non resta a guardare, e sulla scia del “sabotaggio” del gasdotto che collega Russia ed Europa, già ha in cantiere il programma a cui dover lavorare con tutti quanti, a partire dagli Stati membri. È a loro che si rivolge il piano in cinque punti.
Innanzitutto serve essere pronti. “Dobbiamo essere più preparati” a eventuali shock , e in tal senso, ricorda von der Leyen, “abbiamo approvato una nuova legislazione che rafforzerà la resilienza delle entità critiche dell’UE”. Seconda necessità: stress-test. Va accertata la solidità delle infrastrutture energetiche. “Dobbiamo identificare i suoi punti deboli e preparare la nostra reazione a interruzioni improvvise”. Qui, assicura von der Leyen, “lavoreremo con gli Stati membri per garantire prove di stress efficaci nel settore energetico”, a cui far seguire “altri settori ad alto rischio, come le infrastrutture digitali ed elettriche offshore”. Terzo punto: aumentare la capacità di risposta dell’UE attraverso il meccanismo di protezione civile dell’Ue . Attraverso questo, sottolinea, “possiamo sostenere gli Stati membri nell’affrontare l’interruzione delle infrastrutture critiche, ad esempio con carburante, generatori o capacità di riparo”. Quarto punto, serve un “migliore uso della nostra capacità di sorveglianza satellitare per rilevare potenziali minacce”. Quinto e ultimo punto del piano: “ Rafforzeremo la cooperazione con la NATO e i partner chiave come gli Stati Uniti su queste questioni critiche”.
Il quinto punto è probabilmente quello che a Mosca verrà accolto con disappunto, considerando come il Cremlino abbia da sempre voluto meno Alleanza atlantica e un ridimensionamento dei suoi ruoli e attività . Ma è questo l’effetto collaterale dell’aggressione all’Ucraina, e una delle risposte del vecchio continente. Von der Leyen va avanti, e la sua strategia contempla anche un intervento radicale per calmierare i prezzi. “Siamo pronti a discutere di un tetto massimo al prezzo del gas utilizzato per generare elettricità”, annuncia la presidente dell’esecutivo comunitario, convinta che questo tetto rappresenterebbe anche “un primo passo verso una riforma strutturale del mercato elettrico”.