Il premier norvegese Jonas Gahr Støre è in terventuo sulla discussione relativa al price cap. In una intervista a Il Corriere della Sera ha detto: “Il contributo più importante che la Norvegia può dare all’Europa è produrre ed esportare gas, preferibilmente in aumento. Non è il governo norvegese a vendere il gas. Sono le compagnie, norvegesi ed europee, a cui sono state concesse licenze sulla piattaforma continentale norvegese in conformità con le regole pubbliche. E l’export verso l’Europa è aumentato dell’8-10%, circa 100 terawattora in più. Senza questo aumento, i prezzi sarebbero stati ancora più alti. Non è la Norvegia a fissare i prezzi sul mercato europeo, né le compagnie, né il governo. I prezzi sono il risultato della carenza di gas. Sono il risultato della guerra di Putin”. Gahr Store ha aggiunto: “Non è nel nostro interesse avere prezzi del gas così elevati e volatili. Influenzano anche i prezzi dell’elettricità nel mio Paese, aumentati fino a dieci volte. E la maggior parte dei norvegesi riscalda le case con l’elettricità. In secondo luogo, la crisi che sta colpendo l’industria europea non ci aiuta certo, perché la maggior parte dell’industria norvegese collabora con i nostri vicini. Si tratta di nostri alleati e partner e certo non siamo felici che ci siano tensioni sociali in questi Paesi. Lavoriamo quindi con i nostri partner per facilitare le esportazioni di gas. Incoraggiamo le aziende a valutare contratti a lungo termine, che contribuiscano a stabilizzare i mercati”.