Arriva l’ok al rigassificatore di Piombino: nave in porto per 3 anni

Nonostante gli appelli della comunità locale, il presidente della Toscana, Eugenio Giani, in qualità di commissario straordinario, ha dato il via libera all'impianto

Nessuna sorpresa. Nonostante gli appelli della comunità locale, il presidente della Toscana, Eugenio Giani, in qualità di commissario straordinario, ha dato il via libera al rigassificatore di Piombino. L’annuncio del parere favorevole, con prescrizioni, al posizionamento della nave Golar Tundra che rimarrà per tre anni nel porto della città, arriva al termine dell’ultima delle tre sedute della Conferenza dei servizi che si è svolta oggi nella sede della Regione: quasi tre ore di riunione, compresa l’interruzione di sessanta minuti per poter esaminare e leggere, da parte di tutti gli enti chiamati ad esprimere un parere, i nuovi documenti, con ulteriori eccezioni e contestazioni, inviati nelle ventiquattro ore precedenti dal Comune di Piombino, da sempre contrario e che ha già annunciato ricorso al Tar. “Abbiamo fatto questa scelta, mi sento garante per la Toscana di un contributo che daremo a politica energetica che porti a veder ridurre il costo delle bollette per cittadini, imprese e lavoratori“, ha spiegato Giani ricordando che così la Toscana “aiuta l’Italia ad uscire da una difficile crisi energetica”.

Formalmente l’autorizzazione sarà firmata ed inoltrata da Giani martedì mattina, subito dopo l’approvazione in giunta della proposta di intesa con il Governo che contiene le misure compensative che la Regione Toscana ha chiesto, discusse a suo tempo con i ministri del governo Draghi e presupposto al via libera all’opera, il famoso ‘memorandum Piombino’: sconto in bolletta del 50 per cento per cittadini ed imprese ad esempio, strade e bonifiche attese da anni, investimenti per realizzare un parco delle energie rinnovabili, più collegamenti con l’Elba e poi ancora, tra le varie misure e richieste, sostegno alle attività di pesca, itticoltura e turismo, risorse per il parco archeologico o agevolazioni fiscali che deriverebbero dal riconoscimento di Piombino come zona logistica semplificata o zona economica speciale od equivalente.

Il sindaco e il Comune di Piombino – ha aggiunto Giani – hanno confermato la loro contrarietà, ma la Conferenza, alla luce dell’istruttoria compiuta, ritiene che gli argomenti posti siano superabili sulla base delle controdeduzioni inoltrate da Snam e dei pareri espressi, risposte fornite e prescrizioni richieste dai vari enti coinvolti”. Prescrizioni, ha assicurato, che non ritarderanno il cronoprogramma delle opere e dunque rendono possibile a Snam di mettere in funzione il rigassificatore dalla prossima primavera 2023. Di fatto l’opera di cantiere più grande da realizzare sarà la conduttura, lunga otto chilometri e ottocento metri, che passerà sul fondale del piccolo davanti al porto e collegherà la nave, rifornita da metaniere una volta in esercizio, al gasdotto nazionale che corre lungo l’Aurelia. Quanto alla collocazione della piattaforma off shore, dove la nave sarà ormeggiata dopo tre anni, Snam non ha ancora indicato il sito. “Dovrà farlo entro quarantacinque giorni dal rilascio dell’autorizzazione alla collocazione della nave nel porto – ha assicurato Giani – : un termine tassativo e vincolante che sarà parte del via libera ai lavori, assieme alle altre prescrizioni”. “Snam sta procedendo – ha anticipato il commissario-presidente – a studi e verifiche ingegneristiche ad ampio raggio, non solo nel tratto di mare davanti alle coste toscane ma anche oltre i confini della Toscana. Sicuramente, ma questa era già la prima condizione vincolante che avevo posto fin da agosto, la piattaforma off-shore, dove la nave continuerà ad operare per i successivi ventidue anni, non sarà allestita davanti a Piombino o nel golfo di Follonica”.

Piombino intanto si prepara alla battaglia legale. “Fin dall’inizio del procedimento, il presidente si è posto come soggetto autorizzatore: non ha mai dimostrato, infatti, di essere disposto a valutare nel merito il progetto e le relative criticità, come invece avrebbe dovuto responsabilmente fare. L’iter, così impostato, è profondamente manchevole: ecco allora che ci sono tutti i presupposti per impugnare l’autorizzazione di fronte al Tar. E lo faremo“, ha affermato il sindaco Francesco Ferrari.