“Mentre gli impatti climatici e le ingiustizie accelerano e vite, mezzi di sussistenza, culture e persino interi Paesi vanno persi, l’ultima bozza della Presidenza della Cop27 spinge l’acceleratore sull’autostrada verso l’inferno climatico”. Lo dichiara in una nota Yeb Saño, capo delegazione di Greenpeace International alla Cop27. “Siamo venuti a Sharm el-Sheikh – aggiunge – per chiedere un’azione reale per il raggiungimento e il superamento degli impegni di finanziamento e adattamento al clima, l’eliminazione graduale di tutti i combustibili fossili e che i Paesi ricchi paghino per le perdite e i danni causati alle comunità più vulnerabili all’interno dei Paesi in via di sviluppo, concordando un Fondo di finanziamento per le perdite e i danni. Nulla di tutto ciò è offerto in questa bozza. La giustizia climatica non sarà servita se questo sarà il punto di riferimento per i risultati della Cop27”.