L’ex sito minerario di Sos Enattos è stato scelto per realizzare il progetto europeo Et, Einstein Telescope, un centro di ricerca che sarà tra i più importanti del pianeta e creerà 35 mila nuovi posti di lavoro. Senza sporcare la natura, sfondare montagne e fondali marini, stuprare la bellezza dei paesaggi, imporre ancora una volta alla Sardegna lo status di colonia: prima penale, poi militare e ora “energetica”. Lo scrive il Corriere della Sera che riporta anche la rivolta di alcune istituzione sarde di fronte alla prospettiva di nuovi parchi eolici. Scrive il Corriere: “Proprio qui, grazie ai veloci decreti del governo Draghi sull’energia green e la transizione ecologica, la Sardeolica srl (100% della Saras dei Moratti, proprietaria anche della raffineria petrolifera di Sarroch) vuole piantare sei torri eoliche alte quanto palazzi di 70 piani”.
“È una follia, vogliono condannarci alla marginalità perpetua — dice Antonio Calia, sindaco di Lula, per 35 anni minatore nelle vene di Sos Enattos —. Faremo di tutto per sventare la prepotenza di questo affare per pochi, con l’alibi dell’energia rinnovabile”. La Regione Sardegna ha impugnato il decreto-energia del governo Draghi non solo per il devastante effetto paesaggistico e naturalistico, ma anche perché è una regione a statuto speciale e ha competenza primaria in materia di paesaggio e di energia. Su questo deciderà a febbraio prossimo il Consiglio di Stato.