“A Ischia bisogna aprirsi ad un futuro diverso”. Lo chiede Legambiente in audizione davanti alla commissione Ambiente della Camera, nell’ambito dell’analisi del decreto Ischia, varato all’indomani della frana avvenuta nella notte tra il 25 e 26 novembre scorsi. “L’attuale situazione di disordine urbanistico, rischio idrogeologico, mancanza di governo del territorio dovrebbe essere superata da un apparato normativo molto più aderente al territorio e senza fissazioni condonistiche, sul modello del complesso delle leggi per la salvaguardia di Venezia e della sua Laguna – aggiunge -. Preliminarmente, quindi” serve il “riconoscimento di Ischia come bene nazionale ed europeo, la cui gestione intelligente e corretta va destinato il meglio delle competenze dell’Italia”.