Attraverso il piano ‘REPowerEu’ per l’indipendenza energetica dell’Ue, l’Italia potrebbe accedere con certezza a circa 2,76 miliardi di euro di fondi aggiuntivi nell’ambito del finanziamento Ets (il sistema di scambio di quote di emissioni dell’Ue) previsto dall’accordo politico pari a 20 miliardi di euro. Il Paese può inoltre decidere su base volontaria di trasferire alcune risorse esistenti dai fondi strutturali nonché 146 milioni di euro dalla Riserva di adeguamento della Brexit, per un totale di circa 2,9 miliardi di euro. Ulteriori risorse potrebbero arrivare al Paese con una redistribuzione dei prestiti non richiesti da altri Paesi dal Next Generation Eu: la Commissione stima 225 miliardi di euro di prestiti non ancora richiesti che potrebbero essere redistribuiti per gli obiettivi di indipendenza energetica tra gli Stati membri, come l’Italia, che hanno esaurito la loro quota. Nel regolamento sul REPowerEu che dovrebbe essere in vigore dal primo marzo, è prevista la possibilità per i Paesi Ue di richiedere la loro quota di prestiti non richiesti, avranno tempo fino al 31 marzo per avanzare la richiesta formale a Bruxelles. A quel punto la Commissione Ue saprà con più certezza quante risorse potrebbero essere redistribuite. Per ora, a quanto si apprende, la Spagna ha avanzato una richiesta per fare uso dei prestiti non ancora utilizzati fino a circa 84 miliardi di euro: in questo caso, la quota dei 225 miliardi scenderebbe a 141 miliardi e la Spagna potrebbe non essere l’unico Paese a farne richiesta.