La Colombia vuole espellere gli ippopotami di Escobar

Gli animali discendenti da un piccolo branco voluto dal re dei narcos negli anni 80 oggi sarebbero diventati invasivi e pericolosi

Gli ippopotami di Escobar estradati? Il governatore di una regione della Colombia dove un branco di circa 150 ippopotami, discendenti di animali un tempo posseduti dal famigerato narcotrafficante, si sta riproducendo senza controllo, ha dichiarato di sperare in un via libera all’invio della metà degli animali in santuari indiani e messicani.  “Speriamo che i permessi richiesti dalle istituzioni nazionali possano essere approvati nella prima metà di quest’anno, in modo da poter prendere accordi per la spedizione aerea”, ha dichiarato all’Agenzia France Press Anibal Gaviria, governatore di Antioquia, nel nord-ovest del Paese.

Un piccolo branco di ippopotami era arrivato in Colombia alla fine degli anni ’80 per volere del re della  cocaina Escobar. Dopo la sua morte nel 1993, i mammiferi sono stati lasciati liberi di vagare e hanno popolato la regione di Magdalena Medio, una savana calda attraversata da fiumi, paludi e acquitrini dove il cibo per loro è abbondante. Ora Gaviria vuole trasferire almeno  70 esemplari del branco, dichiarato invasivo dal governo un anno fa, in santuari fuori dai confini colombiani.

La crescita della popolazione di ippopotami è una situazione complessa per gli abitanti di Magdalena Medio, alcuni dei quali sono stati minacciati dagli animali che arrivano a pesare dalle due alle tre tonnellate.

L’agenzia ambientale locale ha registrato due aggressioni ai residenti nel 2021. Nel 2022, dopo vari tentativi falliti per seguire un programma di sterilizzazione, il governo ha dichiarato gli ippopotami una specie invasiva, aprendo la strada alla caccia. Gli esperti e l’agenzia ambientale hanno convenuto che si trattava di una soluzione necessaria, data la minaccia per l’uomo e la fauna selvatica.