“Noi italiani abbiamo realizzato i viadotti, i ponti, le dighe più importanti a livello mondiale. Il problema vero è che ci deve credere tutto il Paese, non basta che ci creda solo un ministro”. Così Edoardo Rixi, viceministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, intervistato da GEA. Rixi ha poi aggiunto: “Ci deve crede il governo, ci devono credere le imprese, ci deve credere il tessuto industriale. Noi usciremo con un decreto nelle prossime settimane che individuerà il percorso per per la realizzazione del ponte”. “Il Ponte sullo Stretto è un’opera particolarmente semplice, nel senso che ha solo due cantieri a terra e alcuni spostamenti anche importanti, sono stati fatti, ad esempio sulle linee ferroviarie già nel 2012, quando furono bloccati i cantieri”. Ha continuato Rixi. “E’ evidente che è molto più facile costruire il Ponte sullo Stretto che l’alta velocità Salerno-Reggio Calabria, dove abbiamo ad affrontare tratti montagnosi e da fare opere in galleria assolutamente importanti”. Sulle proteste degli ambientalisti, Rixi taglia corto: “Definirli ambientalisti secondo me significa dar loro troppa importanza. Ci sono delle persone che vivono per il non fare, come c’è chi vive per non lavorare. C’è chi vive dicendo che difende l’ambiente, invece l’ambiente lo distrugge. Perché il Ponte sullo Stretto sarebbe una delle opere ambientalmente più rispettose, perché farebbe ridurre le emissioni collegando il sistema ferroviario siciliano al resto del continente