“Cominciano a surriscaldarsi i prezzi dei carburanti, dopo mesi di debolezza, con quello della benzina che, nella media di tutte le modalità di vendita, torna verso 1,86 euro per litro, livello già toccato a primavera, ma con punte, sul servito nei piccoli chioschi e sulle autostrade, già oltre i 2 euro per litro”. Lo scrive Davide Tabarelli, presidente di Nomisma Energia, in un intervento su la Stampa. Poi spiega: “Gli aumenti delle ultime due settimane, dell’ordine dei 5 centesimi, sono relativamente contenuti e, tutto sommato, positivi. Ovvio che, come al solito, i consumatori hanno i nervi scoperti sulla questione, in particolare prima delle vacanze, quando si preparano a fare centinaia di chilometri sulle autostrade”. Tabarelli scrive ancora: “Nelle ultime settimane, però, cominciano a farsi sentire gli effetti delle decisioni Opec, in particolare dell’Arabia Saudita, di tagliare la produzione per risollevare i prezzi del barile, sceso un mese fa verso i 70 dollari, ora risollevatosi leggermente a 78. Questo recupero spiega anche il leggero aumento dei prezzi alla pompa dei nostri carburanti. È anche una buona notizia perché dietro c’è una domanda che cresce, grazie ad un’economia mondiale per la quale lo spettro della recessione si sta allontanando, un po’ meno per l’Europa”.