Il Governo deve intervenire sui prezzi e deve farlo subito, perché in alcuni settori fondamentali per i cittadini i listini continuano a registrare rincari record. Lo afferma il Codacons, commentando l’annuncio del ministro delle Imprese e del Made in Italy, Aldolfo Urso, circa le prossime riunioni con Gdo e produttori. Sul fronte degli alimentari i prezzi continuano a rimanere in Italia elevatissimi, e a giugno, secondo gli ultimi dati pubblicati ieri dall’Istat, hanno registrato un aumento annuo del +11%, pari ad una stangata da +846 euro per un nucleo con due figli – spiega il Codacons – Abbiamo però analizzato l’andamento dei listini dei prodotti alimentari nelle varie città italiane, e si scopre che in ben 14 province i prezzi di cibi e bevande registrano un tasso di inflazione superiore al 12%. In vetta al classifica del caro-cibo si piazza Cosenza, dove i prezzi crescono del +14,3%, seguita da Macerata con +14,1%, mentre ad esempio a Rovigo, Ravenna e Grosseto i listini salgono del +12,8%.
E nonostante la moral suasion avviata dal Governo sul fronte del caro-voli, le tariffe dei biglietti continuano a crescere senza sosta: rispetto al mese precedente, i voli sono rincarati in media del +10,9%, con punte del +17,8% per quelli nazionali. “E‘ evidente che sul fronte dei prezzi qualcosa non va – spiega il presidente Carlo Rienzi – Non è più possibile attribuire la causa di tali andamenti anomali al caro-energia o alla guerra in Ucraina, e temiamo siano in atto speculazioni per impedire la discesa dei listini al dettaglio. Il Governo deve ricorrere alle autorità preposte, a partire dalla Guardia di Finanza, allo scopo di eseguire controlli a tappeto tesi ad accertare la formazione dei prezzi al dettaglio ed eventuali comportamenti illeciti a danno dei consumatori”, conclude Rienzi.