“Il clima è sempre cambiato, tanto è vero che la Groenlandia si chiama così perché un tempo era una terra verde, ma questo andamento naturale è stato stressato dalla globalizzazione. Quando ogni giorno abbiamo milioni di container in giro per gli oceani, è difficile pensare che questo non abbia effetti in termini di gas serra. Se brucia una nave con su 3mila auto elettriche, magari l’idea che c’è un nesso ti viene”. Lo afferma l’ex ministro dell?Economia Giulio Tremonti in un’intervista al Sole 24 Ore. “Il caos del clima – aggiunge – è la prosecuzione della globalizzazione, finita come ideologia ma attiva nella realtà in un mondo che non aveva mai vissuto un cambiamento così forte in un tempo così breve. In quest’ottica, anche il 2008 non è stata una semplice crisi finanziaria ma l’annuncio della crisi della globalizzazione. Perché se la fabbrica si sposta in Asia si crea un effetto povertà sui lavoratori dell’Occidente, colpiti da delocalizzazione e competizione salariale con il resto del mondo; per combatterlo si sono inventati i subprime, con l’illusione di recuperare coi mutui quello che si perdeva sui salari. Ma poi il meccanismo è saltato”.