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Diciotto persone, presumibilmente migranti, sono stati trovate morti in una foresta devastata dalle fiamme nel nord-est della Grecia. Lo hanno annunciato i vigili del fuoco. I corpi sono stati trovati nel parco nazionale di Dadia, vicino al confine con la Turchia, un punto di ingresso frequente per i migranti, ha riferito il portavoce dei vigili del fuoco Yiannis Artopios. Secondo quanto riportano i media greci, le vittime sono state trovate in due gruppi distinti. Come riferisce Artopioros , “dato che da ieri non vi è stata alcuna dichiarazione di persone scomparse, si sta indagando sulla possibilità” che le vittime “siano entrate illegalmente nel Paese”. Ieri nell’area erano stati mandati numerosi messaggi di allerta “anche a telefoni cellulari di reti straniere presenti nella zona”. La squadra di identificazione delle vittime del disastro è già stata attivata e proseguono le indagini in tutta l’area.
La Grecia sta combattendo una nuova ondata di incendi mortali, la seconda nel giro di un mese, che ha già provocato due morti e costretto molti residenti ad evacuare. Fiamme incontrollate stanno imperversando nel nord-est del Paese, sulle isole di Eubea, vicino ad Atene, e di Kythnos, e nella regione centrale della Beozia, a nord della capitale, con un pericoloso mix di venti forti e temperature fino a 41°. “Ci sono nove fronti attivi”, spiegano i vigili del fuoco. “È una situazione simile a quella di luglio”, ha aggiunto, riferendosi a una precedente ondata di incendi che ha causato cinque vittime.
Lunedì sera è stato dato l’ordine di evacuazione all’ospedale di Alexandroupolis, una città portuale della Grecia nord-orientale situata in un’area in cui gli incendi stanno imperversando per il quarto giorno consecutivo. La guardia costiera ha dichiarato di aver evacuato via mare 65 pazienti. Nell’Eubea centrale, è stata ordinata l’evacuazione della città industriale di Nea Artaki, dove l’incendio ha danneggiato allevamenti di pollame e maiali.
Un anziano pastore è stato trovato morto lunedì in Beozia. Il parco di Dadia, vicino ad Alexandopoulis, è una delle aree protette più importanti d’Europa, ospita uccelli rari ed è l’unico sito di riproduzione dell’avvoltoio nero nei Balcani.
L’Unione europea sta inviando aiuti attraverso il Meccanismo di protezione civile dell’Ue. Oltre ai 2 aerei RescEu da Cipro e ai 56 vigili del fuoco e 12 mezzi antincendio dalla Romania annunciati ieri, altri 5 aerei e un elicottero della flotta rescEu con altri vigili del fuoco sono in arrivo da Germania, Croazia, Svezia e Repubblica Ceca.
Secondo i servizi meteorologici, le condizioni molto calde e secche, che aumentano il rischio di incendi, persisteranno in Grecia fino a venerdì. Il 18 luglio, un incendio alimentato da forti venti, in 10 giorni ha devastato quasi 17.770 ettari nel sud dell’isola di Rodi